San Matteo unisce non divide… “Noi non siamo per essere contro qualcuno. Contro qualcosa”. Parole che l’Arcivescovo Luigi Moretti pronuncia dal palco di piazza Flavio Gioia pochi istanti prima che venisse issata la corona di fiori alla statua settecentesca di San Matteo. Sinergia, unione: sono parole che ricorrono spesso nel corso dell’omelia. L’arcivescovo non solo richiama gli insegnamenti dell’apostolo ma anche gli insegnamenti di vita che Gesù ha trasmesso attraverso gli apostoli. “Attraverso Matteo”. Affermazioni che sembrano in qualche modo richiamare quanto accaduto nell’ultimo mese tra l’Arcidiocesi ed il Comune di Salerno. Un clima di freddezza e di polemiche a distanza per le nuove disposizioni sulla processione dell’Arcivescovo (non oltrepasserà l’arcata del Comune). “Gli insegnamenti di San Matteo come linee guida per il bene della città. Di uomini e donne della nostra comunità”. Moretti ha parlato anche di “bene comune, unità di intenti”. E in quel non essere contro qualcuno o qualcosa – ribadito in più di una circostanza di fronte al vice sindaco Avossa ed al cerimoniere del primo cittadino- è sembrato lanciare un messaggio distensivo a Vincenzo De Luca. Nessun riferimento diretto… C’era una cerimonia religiosa da ossequiare e, pur ringraziando le autorità civili presenti, Moretti ha dedicato gran parte dell’omelia agli insegnamenti cristiani che San Matteo ha trasmesso attraverso il vangelo. “L’odio, il disprezzo, il rancore in cui viviano ai nostri tempi va superato e combattuto – ha proseguito Moretti. La nostra è una missione di comune bontà”. L’arcivescovo ha sottolineato come bisogna ispirarsi al “Dio che si lascia amare. Chiede misericordia e non sacrificio. Un impegno che va “tradotto” in ricchezza di grazia e cultura solidale”. Poi il momento di preghiera con i fedeli ed il momento più atteso: il dono della corona di fiori al santo patrono della città. E’ toccato ad un vigile del fuoco il compito di deporla sulla statua settecentesca tra gli applausi dei presenti. Poi Moretti ha ripreso la parola per chiudere la cerimonia con un momento di preghiera in onore di San Matteo e chiudere, così, un’altra tappa di avvicinamento alla grande festa del 21 settembre con la discussa processione che segnerà, inevitabilmente, il momento più atteso e, visto, quanto accaduto anche quello più discusso. Ieri l’arcivescovo ha stretto la mano ad Eva Avossa, vice sindaco presente con tanto di fascia tricolore, tra due domeniche spera di fare lo stesso con Vincenzo De Luca per ritrovare un clima di fattiva collaborazione e chiudere definitivamente ogni polemica. Importanti, e significativi, passi in avanti sono stati fatti in questi ultimi giorni. Del resto, come ha ribadito l’arcivescovo, la festa patronale deve essere un momento gioioso per una comunità che deve impegnarsi ad operare in perfetta sinergia. “San Matteo, pensaci tu”.
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