Ridurre in pristino le fabbriche esistenti mediante la demolizione dei solai di copertura, del primo, secondo, terzo e quarto piano. E’ quanto ha disposto il giudice della II sezione civile del tribunale di Salerno in merito alla vicenda del fabbricato di viale dei Pioppi. In sostanza, la sentenza del tribunale civile ha ordinato l’abbattimento parziale di tutti i piani, riconoscendo le difformità alle Leggi. Una vicenda, quella che riguarda Sala Abbagnano, che va avanti dal 2014 quando alcuni residenti della zona, rappresentati e difesi dagli avvocati Gianfranco Mobilio e Pasquale Buonocore, hanno presentato ricorso con denuncia di nuova opera per chiedere la sospensione immediata dei lavori in corso, per presunte violazioni – poi confermate dalla sentenza dei giorni scorsi – disponendo la demolizione o la risuzione dell’opera ed il conseguente risarcimento danno. In particolare, i proprietari di distinte consistenze immobiliari in località Sala Abbagnano hanno esposto che nell’atto di acquisto originale era stabilito che l’appezzamento venduto non doveva superare un’altezza pari a 8 metri e dunque non era possibile realizzare i due piani oltre il seminterrato, con una limitazione di sfruttamento dell’area, la cui supercficie non doveva superare il 20% dell’appezzamento. Discorso simile riguardava anche la distanza dei confini, con una previsione di non elevazione di costruzioni a distanza inferiore a 6 metri dai confini e 7 dagli assi stradali. Una serie di “regole” imposte a chi avrebbe acquistato gli appartamenti che, nel caso del fabbricato di viale Pioppi, non sarebbe stato rispettato, tanto da dare il via ad una guerra giudiziaria tra i titolari degli stabilimenti accanto, il nuovo proprietario e la società che si stava occupando della costruzione. A mettere la parola fine, lo scorso 21 maggio, il giudice designato dal tribunale di Salerno Emma Conforti che ha stabilito, per l’appunto, di accogliere il ricorso presentato da uno dei residenti della zona e di ordinare alla società resistente di ridurre in ripristino le fabbriche esistenti, mediante la demolizione dei solai di copertura, del primo, secondo e terzo piano. Il giudice della II sezione civile del tribunale di Salerno ha disposto, tra le altre cose, la demolizione di travi e pilastri corrispondenti alle demolizione di solaio e piani del fabbricato e la demolizione dei corrispondenti manufatti ed il conseguente trasporto, a carico della società incaricata dei lavori di occuparsi del trasporto a discarica autorizzata dei materiali di risulta alle demolizioni. La parte resistente è stata condannata a pagare 234 euro per esborrsi e 900 euro di spese legali. A breve, dunque, potrebbero già cominciare i lavori di demolizione del fabbricato, a meno che non venga presentato ricorso per tentare di ribaltare la sentenza.
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