Sventata la clamorosa evasione di un detenuto dal carcere di Fuorni, a Salerno. Ed è ferma la protesta del Sappe. «Nella giornata di oggi, presso la VI Sezione del Reparto di Fuorni a Salerno, vi è stato un tentativo di evasione da parte di un detenuto comune in isolamento precauzionale», comunica Tiziana Guacci, segretaria per la regione Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «L’uomo, dopo essere stato portato presso il cortile – passeggio, è riuscito a scavalcare il muro di cinta, approfittando che vi era una sola unità di Polizia Penitenziaria impiegata alla sorveglianza del cortile – passeggi, “Sezione Isolamento” e “Sezione Protetti promiscui”.
Una unità femminile, che era di “servizio – sentinella”, accortasi di quanto stava accadendo ha subito dato l’allarme. Il personale di polizia penitenziaria è prontamente intervenuto bloccando il detenuto nei pressi del campo sportivo».
Guacci torna a denunciare che «la tensione a Fuorni continua anche per i molti detenuti che, pur avendo palesi comportamenti di tipo psichiatrico, non vengono dichiarati tali e pertanto continuano ad essere ristretti in Sezioni comuni mentre in Articolazione Salute Mentale troviamo persone che vi sono detenute da più di due anni. E’ del tutto evidente che, anche da questo punto di vista, vi debba essere un monitoraggio costante ed attento del Provveditorato regionale campano sulla sanità penitenziaria al fine di adottare gli opportuni interventi su tale tipologia di detenuti, che sono diventati ormai ingestibile da parte del personale di Polizia Penitenziaria».
«Il Sappe ha sollecitato in più occasioni l’intervento del Ministero della Giustizia e degli organi nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria affinché si valuti l’operato del Provveditore regionale penitenziario Lucia Castellano”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del, che ricorda come “nelle mie costanti e continua visite nei penitenziari campani ho incontrato ed incontro i poliziotti che vi lavorano ogni giorno con grande professionalità, spirito di abnegazione, senso del dovere e delle istituzioni, con umanità, nonostante buona parte delle carceri sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficienze organiche, organizzative e di sicurezza interna, conseguenza di una gestione e di un coordinamento regionale evidentemente fallimentare: penso, ad esempio, ai molti e continui provvedimenti di mobilità in ambito regionale».
«Per questo – evidenzia il leader del Sappe – credo che la Regione Campania ed i rappresentanti istituzionali campani non possano trascurare le criticità e le problematiche penitenziarie, ma anzi essere coinvolti nella loro soluzione per dare un senso all’articolo 27 della Costituzione che mira al trattamento rieducativo della pena. Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare anche la diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta» conclude.