Erika Noschese
Salerno pronta a tingersi di arcobaleno, grazie al Pride 2018 che torna in città dopo circa 6 anni. Una manifestazione, questa, che ha spaccato l’opinione pubblica anche a causa del piccolo finanziamento concesso dall’amministrazione comunale per supportare il Pride. «Polemiche sterili», come più volte ha replicato l’assessore alle Politiche Giovanili, Mariarita Giordano, da sempre in prima linea in questo tipo di battaglie. Nella mattinata di ieri, a Palazzo di Città, si è tenuta la conferenza stampa che ha ufficialmente dato il via al Pride 2018, con un calendario fitto di appuntamenti, come quello di oggi: alle 19, infatti, si terrà lo spettacolo teatrale Omocausto, sulla persecuzione delle persone omosessuali e transessuali nei campi di concentramento mentre domani a Palazzo Sant’Agostino si terrà l’incontro su prevenzione e salute, prima della giornata del 26 con l’incontro con gli studenti delle scuole salernitane e il dibattito pomeridiano sul tema dei diritti e delle uguaglianze delle persone Lgbt, con Piero De Luca e Monica Cirinnà per poi dar spazio al grande corteo che, alle 19, partirà dal lungomare cittadino, con il Pride Park, dedicato alle associazioni che hanno aderito alla manifestazione: esse, infatti, potranno avere la possibilità di proporre attività, iniziative e banchetti informativi. «Il Pride è stato un lungo percorso iniziato nel mese di dicembre 2017 che ha visto l’adesione graduale ma convinta di buona parte della società civile», ha dichiarato Francesco Napoli, presidente dell’Arcigay Salerno, spiegando che il Pride non è più solo un momento di visibilità, di orgoglio, di festa e di rivendicazione delle persone Lgbt ma diventa un momento di dibattito e di riflessione intorno al più ampio tema dei diritti e delle cittadinanze e dunque, diritto alla salute, alla scuola, alla formazione, al lavoro, ad un’accoglienza dignitosa per i migranti. Polemiche sterili, come più volte dichiarato dall’assessore Giordano che, ancora una volta, respinge fermamente ogni accusa dovuta al finanziamento concesso dall’amministrazione comunale: «Sono persone che neanche conoscono il programma – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Giovanili – Abbiamo organizzato questo Pride per confrontarci e portare avanti delle tematiche che sono per tutti e di tutti». A sostegno della manifestazione anche l’assessore all’Ambiente Angelo Caramanno, secondo cui la città ha ancora bisogno di manifestazioni di questo tipo, magari per abbattere una serie di limiti culturali. Ed infatti, a poche ore dall’inizio ufficiale della manifestazione, ancora si sprecano accuse e polemiche, E’ il caso di Raffaele Adinolfi, coordinatore regionale del popolo della Famiglia: «Resto fermamente contrario alla concessione del contributo economico all’organizzazione del gay pride a Salerno, così come alla scelta della location ed alla concessione del patrocinio morale. Qualcuno dice che il contributo è piccolo, solo 2.500 euro. Piccolo ma per nulla obbligatorio né prioritario. Piccolo? Lo vadano a dire a chi non arriva alla fine del mese, lo vadano a dire a tutti quelli a cui il comune dice: No, non ci sono soldi!». E ancora: «Oggi (ieri per chi legge ndr) è stato presentato il programma, nulla di nuovo: celebrano i diritti loro e dei loro amici. Ed il diritto ad avere una mamma ed un papà, chi lo difende? Ed il diritto a non vedere scene volgari e provocatorie, chi lo difende? Ed il diritto delle nuove schiave costrette a prostituirsi per nove mesi affittando l’utero, chi lo difende? Ed il diritto a non vedere vilipesa la propria religione, chi lo difende? Ed il diritto del bambino che diventa oggetto di un contratto, con tanto di clausola abortiva in caso di imperfezioni, chi lo difende? Esaltano i loro diritti o i loro egoismi? La mia risposta è netta ma soggettiva lo so, quello che è oggettivo però è che rifiutando ogni confronto non riconoscono il diritto di opinione degli altri». Nonostante ciò, unione ed inclusione restano gli obiettivi principali di questo Pride 2018, come ha poi sottolineato la Giordano.