A rischio chiusura gli uffici periferici dell’anagrafe di Salerno, come a rischio ci sarebbero a breve diversi servizi offerti dall’ente locale, soprattutto nelle politiche sociali. Il tutto è legato ai pensionamenti, quelli di quota cento e quelli previsti per la passata legge Fornero, che in pochi mesi faranno restare a casa almeno 60 lavoratori comunali. Un numero esiguo? Non proprio,anche perchè andrà ad incidere su una pianta organica già decimata da decenni. Facciamo un caso specifico. All’ufficio anagrafe del Vestuti a giugno andranno via i tre attuali dipendenti, per rimpiazzarli, questo accadrà anche in altri uffici, si dovrà pescare fra ilavoratori ancora inattività, è visto che la coperta è più che corta, per far fronte all’emergenza si dovranno fare scelte dragoniane che molto probalmente pescheranno lavoratori dagli uffici periferici. Insomma, per mantenere aperte le tre sedi più importanti, quelle di Augusteo, Pastena e Vestuti, sipotrebbero chiudere quelle di Ogliara e Fratte. Immaginabbile la protesta più che comprensibile che sorgerà dalle frazioni della città collinare che rischiano di perdere un altro servizio alimentando unacondizione di abbandono che sentono di vivere gli abitanti. Altro dato da non sottovalutare è che i lavoratori che non hanno ancora tutti i requisiti per raggiungere la pensione sono comunque non più giovinetti di primo pelo che dovranno affrontare un carico di lavoro che si preannuncia gravoso. Insomma a rischio c’è il funzionamento della macchina pubblica. A confermare lo scenario è il neo segretario della funzione pubblica della Cgil di Salerno Antonio Capezzuto:” il Rischio che la carenza di personale che già c’è da qualche anno, andrà ad aggravarsi con l’intervento di quota 100 e della riforma Fornero. Segnaliamo che già dal 2009 sono fuoriusciti alla pubblica amministrazione 165mila lavoratori e dati certi ci dicono che saranno 500 mila quindi, mezzo milione di lavoratori che fuoriusciranno dallo stesso settore nei prossimi due anni. Quindi c’è bisogno nell’immediato di una grande piano di assunzioni nella pubblica amministrazione”. Diversi i settori vitali che rischiano l’empasse, dell’anagrafe ai servizi sociali. Non esiste al momento un report puntuale sulla situazione da parte del comune di Salerno, il dato che ha a disposizione la Camera del Lavoro viene ricavato da quanti si rivolgono agli uffici e al patronato INCA CGIL, si stima che a stretto giro saranno appunto una sessantina i lavoratori che andranno in pensione, ma questo, dice sempre Capezzuto, è un dato di molto sottostimato:” altro problema è che i cittadini potrebbero interpretare questa carenza di personale traducendola in mancanza di servizi proponendo un ‘immagine di una pubblica amministrazione che non riesce a dare qualitativamente le risposte necessarie alle esigenze. E’ un problema di carenza di personale e non di qualità dei servizi”. C’è bisogno insomma immediatamente di nuove assunzioni ma queste devono fare i conti con gli equilibri di bilancio degli enti locali. Sullo sfondo una soluzione potrebbe essere il piano per il lavoro della Regione Campania che dovrebbe intanto sopperire avviando al lavoro migliaia di giovani ma il dubbio è quello dei tempi, si riuscirà a fare in modo che le nuove leve arrivino prima che si interrompano o riducano i servizi? Pochi mesi e lo scopriremo. Su questo fronte si deve correre e non solo per rimpiazzare chi va via. Quanto siano necessari i nuovi arrivi lo conferma anche questo dato, solo il 2% di lavoratori della pubblica amministrazione hanno fra i 30/35 anni mentre più del 50% supera i 50 anni e molto spesso quest’ultimihannopocadimestichezza con le nuove tecnologie che sono l’unico strumento possibile per migliorare e garantire una diversa qualità dei servizi nella pubblica amministrazione.
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