di Andrea Pellegrino
Gli incarichi di Salerno Pulita finiscono all’attenzione dell’opposizione e anche della Procura della Repubblica. Un esposto firmato dalle Rsu è stato indirizzato anche al pm Roberto Penna e la lettera al terzo piano di Palazzo di Città circola di stanza in stanza nei gruppi d’opposizione. Una copia è indirizzata anche all’assessore al bilancio Roberto De Luca, a quello all’ambiente Angelo Caramanno e al presidente della commissione trasparenza Antonio Cammarota.
La denuncia riguarda i contratti che la società ha stipulato con ex consiglieri d’amministrazione. Un caso che tra l’altro era stato sollevato già qualche mese fa dal consigliere comunale forzista Peppe Zitarosa, nonché al centro di un contenzioso estivo con alcune sigle sindacali che hanno contestato la gestione della municipalizzata. A finire nell’occhio del ciclone, Luisa Iannone, già componente del Cda della società ed il direttore tecnico Giuseppe Beluto. Proprio Zitarosa in una interrogazione consiliare scriveva: «Chiedo, infine, che vengano chiariti i passaggi e le motivazioni che hanno condotto alla riassunzione, all’età di 67 anni e con contratto Quadro, la signora Luisa Iannone, già in pensione e riassorbita nella Salerno Pulita. Sottolineando, inoltre, che il trattamento economico a cui viene sottoposta mi sembra alquanto eccessivo. Ricordiamo che precedentemente Salerno Pulita ne spendeva molto meno per tre componenti nel Cda. Una scelta quindi, quest’ultima, che, parrebbe, ne abbia fatto lievitare notevolmente i costi. Alla faccia della spending review».
Inoltre al centro dell’esposto anche «corsi di formazione e sostituzioni di mobili». «Si continua – si legge – a dare affidamenti diretti di consulenze; si sostituiscono arredi con mobili ancora nuovi e non vengono assicurati servizi di prima necessità; si elargiscono incentivi ad amici per esodo alla pensione e quant’altro. Tutto questo alla faccia della spending review». Vicende che nei mesi scorsi erano state sollevate anche dai sindacati.