di Erika Noschese
Serve una “galleria” per fare luce, per quanto possibile, su una città a tratti fin troppo immobile. Notare un cantiere aperto nel giorno dell’Epifania, nel comune capoluogo che invece fa realmente fatica a tenersi “viva” (come testimoniano le serrande per lo più abbassate nonostante le festività, i saldi e l’evento delle Luci d’Artista), fa davvero pensare che ci possano essere i margini per far sì che qualcosa, finalmente, possa funzionare. Inutile precisare che, ovviamente, i lavori non sono di competenza dell’amministrazione comunale ma anzi, sono totalmente a carico dell’Autorità Portuale: probabilmente si potrebbe pensare che sia questo, a tutti gli effetti, il vero motivo per cui le attività procedono a ritmi sostenuti anche durante la serata del sei gennaio. Ed è altrettanto giusto, a questo punto, sottolineare che le parole del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale, Andrea Annunziata, fossero assolutamente pari al vero (altra inconsuetudine, purtroppo, rispetto a una platea di amministratori locali che, a vario titolo, si sentono realmente “Gli intoccabili” e quindi, per principio di coerenza, “sono solo chiacchiere e distintivo”): già nel novembre scorso, infatti, il presidente dell’Autorità Portuale ci tenne a ribadire che l’opera era ormai alle battute finali, annunciando che in primavera Porta Ovest sarebbe risultata operativa. C’è un però, che tutti riescono a vedere a occhio nudo: da un lato l’operatività dei lavori di cui si fa carico l’Autorità portuale è assolutamente indiscutibile, dall’altro c’è il problema della fruibilità effettiva di Porta Ovest una volta completata l’opera. Si è parlato, per vie più informali che altro, della necessità di un’uscita alternativa che consentisse ai mezzi pesanti di ritrovarsi comodamente a ridosso di Porta Ovest, scongiurando l’imbottigliamento del traffico veicolare che si sarebbe concentrato in un’area di 100 metri scarsi di suolo cittadino (calcolando lo spazio che intercorre dall’uscita delle autostrade a quello che porta all’ingresso di Porta Ovest) rispetto ai chilometri di code cui tutti, chi più chi meno, siamo stati abituati sul Viadotto Gatto e vie accessorie. Finora non si è visto nemmeno un piccone al lavoro per la soluzione di questo problema: ci si aspetta, forse, che l’Autorità Portuale intervenga anche su questo tema, facendo da interlocutore con chi ha competenza sulle autostrade e, in particolare, sulla tangenziale di Salerno? La sconfitta, amministrativamente parlando, sarebbe a dir poco abnorme per il Comune di Salerno, che si auspica possa davvero compiere un passo in avanti decisivo per dare un senso logico alle opere in corso di realizzazione. Anche perché, per un periodo fortunatamente breve, c’era anche chi, sempre informalmente, aveva addirittura proposto l’abbattimento del Viadotto Gatto dopo la piena messa in funzione della Galleria Porta Ovest: ribadire oggi quanto sia inverosimile un’opzione simile è a dir poco scontato, considerando che la fruibilità veicolare per i mezzi personali e per i mezzi dedicati al trasporto pubblico su gomma sarebbe notevolmente migliorata, qualora lo scorrimento dei mezzi pesanti in entrata e uscita dal porto commerciale di Salerno fosse realmente efficace dopo la messa in funzione di Porta Ovest.