Salerno, navi da crociera, creare sistema - Le Cronache Attualità
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Salerno, navi da crociera, creare sistema

Salerno, navi da crociera, creare sistema

L’editoriale pubblicato su Le Cronache l’8 luglio a firma di Alberto Cuomo solleva interrogativi legittimi sul ruolo delle crociere per Salerno. Ma, più che negare o celebrare acriticamente, oggi serve un cambio di paradigma: capire come trasformare la presenza delle navi in valore economico, sociale e ambientale concreto per la città. Perché il punto non è “quante navi” attraccano, ma che visione abbiamo per accoglierle e trarne beneficio. I numeri contano, ma solo se letti nel contesto giusto Nel 2024 Napoli e Salerno hanno superato 1,8 milioni di crocieristi, con una crescita del +5,6 % rispetto all’anno precedente. Eppure, nonostante l’impatto visivo di grandi navi e pullman, resta l’impressione, in parte fondata, che poco resti in città. Ma è davvero così? Secondo i dati CLIA (Cruise Lines International Association), la spesa media a terra di un crocierista europeo si aggira intorno ai 100-110 euro per ogni scalo. Anche ipotizzando che solo il 35 % dei passeggeri scelga di restare in loco, il potenziale giro d’affari per Salerno è di svariati milioni di euro annui. A questo si aggiungono gli impatti indiretti: lavoro per guide turistiche, autisti, fornitori locali, sicurezza, servizi portuali, turismo nautico e non ultimo shopping in città. In questi giorni di arrivi importanti basta osservare i turisti al rientro in Stazione Marittima per costatare che le buste che portano in mano hanno il marchio di noti esercizi commerciali cittadini di varia tipologia. Per intercettare questo valore serve un sistema. E crediamo che Salerno abbia già imboccato la strada giusta, anche se resta ancora molto da fare. Come dimostrano i casi di Cagliari e La Spezia, un lavoro integrato tra porto, operatori locali e amministrazioni può aumentare la spesa media a terra anche del 20 %. (cittadellaspezia.com) È vero: le navi inquinano. Ma è altrettanto vero che la transizione ecologica è in corso, e anche Salerno è parte attiva. Grazie ai fondi PNRR, il porto ha approvato il progetto di elettrificazione delle banchine, con avvio lavori previsto entro il 2025. Questo permetterà di collegare le navi alla rete elettrica durante l’ormeggio, abbattendo del 75 % le emissioni di CO₂ e del 90 % gli ossidi di azoto (NOx). Quindi esite una consapevolezza a 360° dell’impatto che il settore crocieristico ha su una destinazione e si lavora per rendere quell’impatto sostenibile da tutti i punti di vista. Città come Amsterdam, Dubrovnik, Barcellona hanno posto limiti. Ma lo hanno fatto dopo aver regolato, non rinunciato. Solo così il porto sarà un valore anche per chi vive a terra. Accogliere una nave non è solo una tappa logistica. È una dichiarazione di fiducia nella destinazione: nei suoi servizi, nella sua bellezza, nella sua capacità di accogliere senza snaturarsi. Le crociere non sono il nemico. Ma possono diventarlo se non siamo noi a scrivere le regole del gioco. E per scrivere le regole del gioco è indispensabile una stretta collaborazione tra tutti gli attori del processo turistico che non può essere lasciato alla spontaneità dei singoli, ma va governato ed organizzato. Non bisogna infatti sottovalutare che il traffico crocieristico è un vero e proprio catalogo delle bellezze del luogo, è una vetrina internazionale di quello che il territorio ha da offrire, è un po’ come l’aperitivo prima di un lauto pranzo, visto che statisticamente il 65% dei passeggeri di una nave da crociera ritornano, nell’arco dei 36 mesi successivi, da turisti indipendenti nei luoghi che hanno visitato, a condizione che abbiano trovato accoglienza, servizi e organizzazione a contorno del patrimonio artistico, culturale e naturalistico che Salerno può offrire. Liquidare il fenomeno crocieristico come non attinente al turismo è, se non un vero e proprio errore di valutazione, quantomeno una valutazione parziale che non tiene conto del contesto complessivo che, volenti o nolenti, ha un impatto economico importante e positivo sulla città e potrà averne sempre di più.

Davide Di Stefano, neo presidente di Assomare Italia-Fenailp