Salerno. Il degrado di Torre Angellara - Le Cronache Salerno
Salerno

Salerno. Il degrado di Torre Angellara

Salerno. Il degrado di Torre Angellara

di Erika Noschese

Era il 22 febbraio 2023 quando, presso gli spazi a dir poco dimenticati dell’ex ospedale di Torre Angellara, l’onorevole Piero De Luca effettuava un sopralluogo con Mario Parlagreco, direttore regionale dell’Agenzia del Demanio. L’obiettivo di quella passeggiata, perché altri non ce n’erano, fu quello di chiedere all’Agenzia del Demanio di lasciare alla Regione Campania gli spazi dell’ex tribunale di Salerno – di proprietà, fino al 16 giugno 2023, proprio dell’Agenzia – per poter “investire” su un polo della pubblica amministrazione presso gli spazi abbandonati e fatiscenti dell’ex ospedale di Torre Angellara. Uno scambio a dir poco equo, viene da dire sorridendo, considerato che l’ex tribunale costituisce uno dei fiori all’occhiello della nostra città e che, nonostante ciò, a dicembre del 2024 è stata oggetto del documento d’indirizzo alla progettazione, necessario per far partire le operazioni di riconversione e riutilizzo di tutti gli spazi dell’ex tribunale, con un costo dei lavori stimato in 34 milioni e 754mila euro. Dopo il sopralluogo del 22 febbraio 2023, dicevamo, si sono attesi alcuni mesi prima che si stipulasse un protocollo d’intesa ben più ampio del previsto. Tanto ampio quanto fatiscente, verrebbe da aggiungere. Nel protocollo d’intesa, infatti, si legge che il portafoglio immobiliare preliminare prevedesse la cooperazione istituzionale, inizialmente, concentrata sui seguenti immobili a Salerno: immobile demaniale ex Tribunale di Salerno (Corso Garibaldi).; immobile ex presidio ospedaliero “Torre Angellara” e area pertinenziale (Via S. Allende), di proprietà dell’Azienda Ospedaliera Universitaria; area contigua di proprietà della Regione Campania, inclusi un capannone dismesso, un capannone in uso ad associazioni territoriali e due palazzine ad uso uffici. Precisando, all’interno del protocollo, che “il portafoglio potrà essere ampliato per garantire l’equilibrio economico-finanziario del programma”. Considerando l’ex struttura ospedaliera di Torre Angellara a dir poco fatiscente, nonostante ospiti al suo interno il Ser.D (con tutte le difficoltà del caso, visto l’ambito di competenza e viste, soprattutto, le condizioni degli spazi a disposizione), la ripartizione è a dir poco squilibrata. Aggiungiamoci poi gli spazi di via Clark, di proprietà della Regione Campania ma a dir poco fatiscenti tanto – se non più – di Torre Angellara, almeno stando al capannone che si trova proprio attaccato all’ex ospedale. A ciò si aggiunge, stando a quanto leggibile nel protocollo d’intesa, anche il capannone in cui attualmente ci sono associazioni varie (dove andranno? Ai posteri…) e due palazzine che attualmente sembrerebbero predisposte per l’utilizzo come uffici. Ma il condizionale, mai come stavolta, è d’obbligo poiché gli spazi inutilizzati all’interno dell’area di via Clark sono molti, tutti fatiscenti e difficilmente riconoscibili. Nella fase concreta di realizzazione del progetto nell’area est di Salerno, tutti questi spazi dovranno essere destinati a un utilizzo totalmente diverso, come si legge da protocollo d’intesa: la realizzazione di un polo amministrativo pubblico su scala sovracomunale, la realizzazione di un parco pubblico con spazi verdi attrezzati, la realizzazione di un nodo di interscambio vicino alla stazione della Metropolitana e la realizzazione di parcheggi pubblici di interscambio, servizio di trasporto pubblico con navette elettriche e stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Parliamo, dunque, di una ipotetica totale rivoluzione di spazi dimenticati da anni, attualmente “sfruttati” dalle 8 alle 12 dal lunedì al sabato per il Ser.D, che risulta a dir poco isolato e dimenticato. Il problema, a questo punto, è di altra natura: considerata la delicatezza del servizio e l’utenza che fruisce del Ser.D, sarebbe opportuno immaginare una soluzione appropriata per consentire a uno spazio simile di poter operare in regime di totale sicurezza. Eppure, all’interno del protocollo d’intesa che coinvolge i diversi Enti territoriali e include anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona”, non è stato previsto il coinvolgimento dell’Asl di Salerno, che attualmente risulta essere l’unico fruitore reale degli spazi oggetto di protocollo d’intesa, con tutte le evidenti difficoltà del caso. Se è vero, quindi, che i soldi per l’ex tribunale sarebbero stati stanziati e che l’interesse reale degli Enti coinvolti sia quello di rendere fruibile e accessibile l’ex tribunale in tempi più che relativamente brevi, è altrettanto vero che l’area dimenticata e fatiscente dell’ex ospedale, tra finestre rotte, manutenzione del verde pari a zero (anche sulla strada che porta al Ser.D, ma queste sono storie già note) e ammassamento continuo di rifiuti dinanzi agli spazi barricati di Torre Angellara, necessita di risposte e soluzioni. Ma soprattutto, perché stipulare un protocollo d’intesa che non menzioni minimamente il Ser.D, attualmente presente in quell’area e funzionante, senza prevedere alcuna nuova destinazione in caso di lavori? Si tratta di una “dimenticanza”, che sarebbe molto grave ove fosse, o di un tentativo di favorire l’esecuzione dei lavori su altre aree che non ricadano esattamente su Torre Angellara, lasciando sia la struttura sia il Ser.D nel totale degrado che, purtroppo, li circondano?