
di Erika Noschese
Come anticipato da le Cronache continua la battaglia dei cittadini salernitani che contestano la vendita di aree di proprietà del Comune destinate a pubblica utilità. Ieri mattina, un gruppo di cittadini salernitani ha depositato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno, Corte dei Conti e Prefetto per contestare «la (s)vendita dell’area destinata a pubblica utilità, verde pubblico e parcheggi, ubicata tra la Foce del Fiume Irno, il Grand Hotel Salerno e il Lungomare Tafuri, ancora denominata Piazza Salerno Capitale (Area Prog 1/b Lotti 1 e 2) e al tentativo di vendita anche dell’area Prog 3 di Via Vinciprova. In pochi giorni, le firme raccolte sono state oltre duecento ma, per problemi di identificazione, consegna documenti di identità, scansioni e tempistiche da rispettare, sono state allegate alla denuncia solo 180 firme di cittadini arrabbiati. I sottoscrittori, molti dei quali facenti anche parte di Comitati di quartiere storici o recentemente creati a tale scopo, hanno voluto personalmente firmare l’Esposto-Denuncia quali semplici cittadini, madri e padri di famiglia, professionisti, proprietari di immobili che si ritengono persone offese e danneggiate da questa vicenda. L’oggetto della denuncia è la richiesta di opportune verifiche in merito alla legittimità degli atti amministrativi (unilaterali) del Comune di Salerno che sembrano aver ignorato l’iniziale contratto di diritto privato stipulato nel lontano 1995 con la ItalCementi, atto che destinava le aree in oggetto a verde pubblico e parcheggio e l’appartenenza delle stesse aree al patrimonio indisponibile, essendo state acquistate con il contributo dello Stato. I firmatari hanno sottoposto alla Procura le stesse criticità di rilievo penale abbondantemente sviscerate, soprattutto in questi ultimi mesi, sulle principali testate giornalistiche locali in merito alle dichiarazioni, probabilmente non complete e/o non veritiere, contenute nell’atto di vendita dei terreni dal Comune all’Imprenditore privato nel 2024. Nell’esposto, poi, sono stati anche affrontati i problemi più generali della soppressione degli ultimi spazi pubblici in pieno centro, già oggi appena sufficienti ai fini di una dignitosa qualità della vita, ed è stato sottolineato il grave pericolo per l’ambiente ed il paesaggio, sottoposti a tutela dalla Costituzione, a causa della possibile occlusione di uno spazio aperto sul mare in grado di garantire il ricambio dell’aria, la riduzione dello smog e delle polveri sottili e anche di mitigare la temperature nei periodi estivi. I firmatari esprimono fiducia nelle valutazioni e nelle decisioni delle Autorità destinatarie dell’esposto.