Nocera Inferiore/Agro. Non ci sarà apertura per quattro scuole paritarie tra Salerno e l’Agro Nocerino. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato, che ha accolto i ricorsi del Ministero dell’Istruzione e dell’Ufficio Scolastico Regionale, ribaltando le sentenze con cui il Tar di Salerno aveva dato ragione agli istituti. La vicenda è quella del fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”, scuole che, secondo le accuse, rilasciavano diplomi senza un vero percorso formativo. L’inchiesta penale riguarda 530 imputati provenienti da tutta Italia, di cui 80 provenienti nei comuni dell’Agro nocerino sarnese. Molti secondo la pubblica accusa avrebbero presentato un diploma falso, riuscendo ottenere incarichi di supplenza e percependo retribuzioni anche superiori ai 40mila euro. Poi, con la stessa documentazione avrebbero ottenuto incarico su posto di sostegno in un concorso straordinario, venendo assunta e conseguendo retribuzione per il periodo interessato, pari a 23mila euro. All’origine erano una circa 150 i coinvolti che hanno residenza nell’Agro nocerino e nel resto della provincia (le posizioni di una decina sono state archiviate), altri dei 500 invece risiedono nelle province della Campania e nel Nord Italia ma che avrebbero conseguito i diplomi nelle scuole dell’Agro nocerino. In base a queste accuse, i giudici amministrativi hanno firmato quattro sentenze distinte – due delle quali riferite a uno stesso istituto con più indirizzi – ritenendo fondate le irregolarità emerse durante i controlli. Le verifiche, affidate alla Guardia di Finanza su mandato del Ministero, avevano fatto emergere una lunga serie di criticità: registri delle presenze poco chiari, programmi didattici non in regola, documenti incompleti o poco coerenti. Ma soprattutto, il sospetto che alcuni titoli siano stati consegnati senza che gli studenti abbiano seguito davvero le lezioni. Secondo il Consiglio di Stato, quanto accertato è sufficiente per revocare lo status di paritaria. Nelle sentenze si legge che le violazioni sono gravi e danneggiano la credibilità dell’intero sistema scolastico. Le scuole coinvolte, quindi, non accoglieranno nuovi studenti, né organizzare esami o avviare il nuovo anno scolastico 2025-2026. La chiusura è immediata e definitiva. L’obiettivo del Ministero è quello di garantire qualità e serietà all’interno della scuola italiana, evitando che qualcuno sfrutti scorciatoie per ottenere un diploma.





