di Marta Naddei
Loro sono stati licenziati. In un altro stabilimento invece sono iniziati i turni di notte perché le commesse sono troppe. In presidio permanente in quella che, di punto in bianco, è diventata la loro ex azienda. Sono i lavoratori della Filtrona che, dalla mattinata di ieri, sono in assemblea permanente presso lo stabilimento della zona industriale di Salerno, dopo il venerdì di fuoco che li ha visti protagonisti di un licenziamento di massa senza possibilità di appello. «Da qui non uscirà nemmeno una sedia» – dicono agguerriti durante il day after. Le teste degli 81 dipendenti della multinazionale Essentra sono finite nella ghigliottina del manager inglese John Scolen che ha comunicato la cessazione dell’attvità dell’industria salernitana per mancanza di commesse. Ma a quanto pare, questa versione dei fatti non convince per nulla i lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali. Già, perché pare che la Essentra così male, in termini di commesse, proprio non se la passi dal momento che nello stabilimento di Jarrow, nel Regno Unito, i colleghi inglesi degli operai salernitani sono in regime di turnazione notturna; così come la stessa Essentra plc ha da poco rilevato, a Bologna, uno stabilimento della Richo che, all’interno della multinazionale fornitrice di prodotti plastici, espansi e in fibra, è stata assorbita. Ma che qualcosa non stesse girando per il verso giusto, a Salerno, lo avevano capito già da un po’: «L’altro giorno è stato il secondo venerdì consecutivo – spiega Carmine, uno dei dipendenti – che siamo stati messi in ferie collettiva. Apparentemente senza motivo. Vero, da giugno a novembre siamo stati anche in cassa integrazione ordinaria, ma il tutto si è limitato ad uno o due giorni a settimana». Insomma, nulla che lasciasse presagire l’epilogo choc di venerdì pomeriggio. «Non ci sono stati margini di trattativa – spiega ancora il lavoratore della Filtrona – e ora ci ritroviamo così mentre in un altro stabilimento fanno i turni di notte. Allora questo calo di commesse c’è o no?». Dunque, quello che serpeggia tra gli 81 lavoratori della Essentra di Salerno è il sospetto che la chiusura dell’unico stabilimento della multinazionale da Bologna in giù sia stata una mossa studiata a tavolino al fine di spostare la produzione verso altri lidi, in particolare i paesi dell’est, dove la manodopera è sicuramente meno cara che in Italia. Ad avvalorare la tesi degli operai ci sarebbe anche una curiosa coincidenza: sul sito internet della holding, infatti, spulciando nella categoria “Sedi”, dove sono annoverati tutti gli stabilimenti, quello di Salerno non figura piùgià da qualche giorno. Un segno, questo, del fatto che gli ultimi a sapere della chiusura della ditta dalla sera alla mattina sono stati proprio coloro che quella impresa l’hanno fatta vivere per anni, producendo utili e ottenendo un altissimo premio di risultato non più tardi di qualche mese fa. Ma la loro battaglia va avanti: probabilmente nella giornata di domani, i lavoratori della Filtrona incontreranno il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e martedì prenderanno parte ad una manifestazione. Non ci stanno e non molleranno.