di Fabio Setta
salerno – Aggrappata ad Ochoa, la Salernitana è riuscita ad interrompere la serie di tre sconfitte consecutive. Col Torino all’Arechi i granata hanno ottenuto un pari che non consente di effettuare un balzo in classifica ma che per quanto visto in campo va di lusso alla squadra di Nicola. Soprattutto pensando al primo tempo della Salernitana che è stata di sofferenza pura. Come accaduto col Milan, la squadra di Nicola ha evidenziato le medesime difficoltà e lacune. A centrocampo, nonostante l’esordio convincente di Nicolussi Caviglia, la Salernitana non è mai riuscita a fronteggiare gli avversari. Poco dinamismo, poca pressione e centrocampisti del Toro con troppi metri a disposizione per costruire l’azione. Gli inserimenti degli interni di centrocampo hanno poi creato ulteriori problemi alla squadra di Nicola che ha così sbandato a lungo. A salvare tutto e tutti ci ha pensato Ochoa decisivo in più di una circostanza. Il gol, nell’aria, è comunque arrivato con un colpo di testa di Sanabria mentre Buongiorno, sempre di testa ha colpito il palo. Ma senza il portiere messicano, così come contro il Milan, la partita sarebbe finita molto prima. Anche perché nel corso dei primi 45 minuti, la Salernitana in attacco ha fatto pochissimo. Un tiro di Candreva, piuttosto estemporaneo ma nessuna idea. Poco movimento senza palla, nessun giocatore a facilitare l’uscita dei compagni in fase di costruzione con i difensori costretti a lanciare lungo palloni nel deserto e soprattutto poco idonei per le caratteristiche del duo offensivo Dia-Bonazzoli. Evitata l’imbarcata nel primo tempo, a inizio ripresa con il cambio Piatek per Bohinen, Nicola ha cambiato qualcosa. Ma a cambiare l’inerzia del match è stata la dirompente azione di Vilhena, che palla al piede, è arrivato al limite per mettere il pallone alle spalle di Milinković-Savić (nella foto di Guglielmo Gambardella). Trovato il pareggio, la Salernitana ha vissuto il suo momento migliore, costruendo altre due occasioni, una delle quali clamorose con Piatek che dal limite ha però calciato fuori. È cambiata dopo il gol anche la testa dei calciatori che sono sembrati ridestarsi dal sonno, giocando con maggiore agonismo, come chiesto dai tifosi in maniera colorita al termine del primo tempo. Col passare dei minuti però il Torino ha ripreso campo ma la Salernitana a differenza del primo tempo, anche grazie agli ingressi di Gyomber e Pirola ha tenuto bene, compatta concedendo una sola vera occasione al Torino ma ancora una volta Ochoa è stato decisivo su Rodriguez. Non è arrivato il guizzo in attacco da parte della Salernitana che ha atteso nella speranza magari di pescare il classico episodio a favore. Qualche potenziale contropiede e nulla più per un punto che muove la classifica, anche se non di molto e che magari potrebbe restituire un pizzico di serenità, in attesa di ulteriori rinforzi.