di Marco De Martino SALERNO. Nel grande stadio del Cielo, una poltroncina in più è stata riempita da qualche ora. Accanto a Simone, Enzo, Peppe, Ciro, al Siberiano, ad Agostino si è accomodato don Peppino. “Ora che siamo tutti uniti, facciamo in modo di portare più in alto possibile la nostra Salernitana”, avrà detto più o meno così il mitico presidente dando una pacca sulla spalla a Carminuccio, una stretta di mano ad Ago ed una carezza ai quattro angeli. I granata hanno un santo in più in Paradiso e questa sera, al Granillo di Reggio Calabria, faranno di tutto per portare a casa una vittoria dal sapore speciale. Va dedicata a don Peppino, va onorata la sua memoria. Per la verità ad onorarla ci hanno pensato coloro che l’hanno sempre amato, rispettato e rimpianto. Gli ultras della curva sud gli hanno tributato ieri un ultimo saluto da brividi. In massa si sono recati ad Aiello per lanciare quel coro, “Lode a te, Peppino Soglia”, che tanti anni fa ha fatto da sottofondo sonoro alle romantiche sfide della Salernitana al Vestuti e che invece ieri l’ha fatto al passaggio del feretro del compianto presidente. I tifosi hanno fatto la loro parte, adesso tocca alla squadra. Perché, e non ce ne vogliano Lotito e Mezzaroma, la Salernitana resta una creatura di don Peppino. La mentalità vincente, quella da blasonata tra le provinciali, gliel’ha conferita lui. E stasera a Reggio la Salernitana dovrà dimostrare di averla la testa da grande squadra. Ora per Menichini non c’è scusante che tenga. L’infermeria è vuota, eccezion fatta per Mendicino, la varietà di scelte il tecnico ce l’ha e starà a lui scegliere e mandare in campo la migliore formazione possibile. Se a questo aggiungiamo il cammino esterno tenuto finora (4 vittorie e 2 pareggi in sei gare) e l’attuale momento della Reggina, per i granata l’impresa esterna non è impossibile. Per questo il tecnico di Ponsacco rinuncerà ad un difensore ed inserirà un attaccante. Lo spartito tattico dovrebbe passare dal 5-3-2 al 4-3-3, con una difesa composta da Colombo e Franco sugli esterni, dall’ex Lanzaro e dal rientrante Trevisan in mezzo; da un centrocampo che vedrà Bovo fungere da mezzala destra accanto agli intoccabili Pestrin e Favasuli e da un attacco che riaccoglierà a braccia aperte Nalini e che vedrà la conferma di Negro e del match winner di sabato scorso Calil. In panchina tante alternative, con Bianchi, Tuia, Volpe, Gabionetta, Giandonato, tutti potenziali titolari che potrebbero dare una mano in corso d’opera. Guai però a sottovalutare una Reggina già quasi all’ultima spiaggia, frastornata dalla pesante crisi societaria (che ha causato già quattro punti di penalizzazione ed altri potrebbero arrivarne a breve) e dall’assenza di risultati positivi sul campo. I ritorni in squadra di Viola ma soprattutto di uno come David Di Michele, oltre naturalmente alla verve di Insigne junior, non possono lasciare insensibile la Salernitana, che dovrà rimanere concentrata e cinica per portare a casa i tre punti. D’altronde la dedica già è pronta, don Peppino aspetta solo di poter alzare le braccia al cielo come faceva 25 anni fa…
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