Presenze sugli spalti a cinque cifre, avversario di blasone, posta in palio altissima: era da tempo, più o meno tre anni, che all’Arechi non si viveva una giornata come quella di oggi. L’ultima volta fu Salernitana-Verona, ultimo amarissimo capitolo della società granata targata Lombardi. Trentaquattro mesi dopo, ecco la compagine granata nuovamente a lottare per acciuffare una promozione che fino a qualche tempo prima era assolutamente un miraggio. Ecco nuovamente il Principe degli Stadi mostrarsi con tutti e quattro i settori aperti. La partita di oggi con il Pisa, anche se non riveste la stessa importanza di quella con gli scaligeri, rappresenta comunque il crocevia della stagione della Salernitana. Una vittoria rilancerebbe Foggia e compagni nella corsa alla quinta piazza in classifica, al contrario un pareggio o, peggio, una sconfitta, minerebbe addirittura la presenza della Salernitana ai prossimi play off. Posta in palio altissima, dunque, per la formazione allenata da Gregucci che, per l’occasione potrebbe decidere di affidarsi a dieci undicesimi della squadra che ha fatto tremare la capolista Frosinone. In difesa, con soli sei elementi a disposizione, le scelte sono obbligate. A centrocampo non si può più prescindere dalla presenza di Perpetuini e Pestrin, fondamentali nelle ultime settimane sia in fase di rottura che di costruzione della manovra. Alle spalle di Mendicino, che a gara in corso potrebbe essere avvicendato dallo scalpitante Ginestra, con il ritorno di Foggia (gli farà posto Montervino) e le conferme di Volpe e Fofana i giochi sembrano fatti. Ancora panchina, almeno inizialmente, per Mounard e per l’uomo della Provvidenza Gustavo. Se la Salernitana si giocherà tutto, non sarà da meno il Pisa che, complice la sosta della prossima settimana, ha tre punti potenziali in meno rispetto alle concorrenti su cui poter contare in questo finale incandescente. Probabile che l’esperto tecnico Menichini si affidi ad Arma come unica punta e a Napoli e Mannini a coadiuvarlo sugli esterni per giocare una gara accorta e sfruttare al meglio le ripartenze. ieri sera intanto, come da costume salernitano, c’è stata la prevista impennata della prevendita, che ha superato quota quattromila. Ci quindi sarà il pubblico delle grandi occasioni, con almeno duemila ragazzi delle scuole presenti nell’anello inferiore dei distinti e probabilmente più di diecimila spettatori totali. Non tanti saranno invece i tifosi al seguito dei toscani (sono contro la Tessera) che, vent’anni fa, persero proprio all’Arechi, nello spareggio con l’Acireale dopo i calci di rigori, la serie cadetta e di lì a poco il loro presidentissimo Romeo Anconetani. Ironia della sorte, proprio i sostenitori toscani furono ospitati dai tifosi granata in curva sud durante lo spareggio. Una sorta di amicizia che però non postò bene ai nerazzurri, sconfitti dall’Acireale. Andò meglio ai granata che, due giorni dopo la drammatica retrocessione del Pisa, conquistarono la finalissima battendo sempre all’Arechi la Lodigiani per 4-0. Per il Pisa allo stadio di via Allende ci fu l’inizio della fine, per la Salernitana invece cominciò il decennio d’oro che culminò nella promozione in serie A. Gli scongiuri sono d’obbligo, la speranza pure. Anche perché a volte la storia può ripetersi…
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