Salernitana, motivazioni del TFN: “Rinvio playout legittimo e prudente” - Le Cronache Salernitana
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Salernitana, motivazioni del TFN: “Rinvio playout legittimo e prudente”

Salernitana, motivazioni del TFN: “Rinvio playout legittimo e prudente”

La Salernitana non si arrende, ma per il momento incassa un altro no. Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare ha pubblicato le motivazioni con cui lo scorso 19 giugno ha respinto il ricorso presentato dal club granata contro il rinvio e la successiva riprogrammazione dei playout di Serie B, inizialmente previsti per il 19 e 26 maggio, poi spostati al 15 e 20 giugno.

La contestazione: “Competizione alterata, Bedin ha abusato dei poteri”

Nel ricorso, la US Salernitana 1919 aveva accusato il presidente della Lega B, Paolo Bedin, di aver agito senza i necessari poteri statutari, rinviando le gare senza consultare l’assemblea e senza un deferimento formale nei confronti del Brescia, coinvolto in un’indagine sportiva. Una decisione che – secondo i legali granata – avrebbe leso la programmazione e l’equilibrio sportivo, alterando di fatto la regolarità della competizione.

Il club chiedeva l’annullamento dei playout o, in alternativa, la riammissione in Serie B.

La replica del Tribunale: “Poteri esercitati legittimamente, scelta prudente”

Nelle motivazioni depositate, il TFN ha riconosciuto la piena legittimità dell’operato di Bedin, richiamando l’articolo 27.2 dello statuto della Lega B, che consente modifiche d’ufficio su date e orari delle partite. Secondo il Tribunale, il rinvio è stato un atto prudenziale, giustificato dalla conclusione dell’indagine federale sul Brescia, potenzialmente capace di incidere sulla classifica finale.

Il principio chiave, ribadito dal Collegio, è che l’interesse superiore alla regolarità della competizione prevale sul diritto del singolo club.

Le posizioni di Frosinone e Sampdoria: “Misura legittima e necessaria”

Anche il Frosinone, avversario della Salernitana nei playout, si è costituito nel procedimento, sostenendo che – senza il rinvio – si sarebbe giocato su una classifica non definitiva, con un potenziale danno a più club. Ha inoltre sottolineato che la penalizzazione al Brescia, e non l’organizzazione della Lega, è stata la causa del rinvio.

Stessa linea dalla Sampdoria, che ha definito la decisione di Bedin una “misura prudenziale e non discriminatoria”, necessaria a tutela della regolarità e non lesiva della Salernitana.

Il fronte giudiziario si sposta al TAR: udienza l’8 luglio

Nonostante la bocciatura sportiva, la Salernitana non ha alzato bandiera bianca. Il club ha infatti presentato ricorso al TAR del Lazio, chiedendo l’annullamento del provvedimento e la riammissione in Serie B, oppure un risarcimento per i danni subiti. L’udienza è fissata per l’8 luglio 2025.

I nodi centrali che saranno portati all’attenzione del TAR:

  • Eccesso di potere e mancanza di istruttoria: il rinvio sarebbe stato deciso senza un quadro giuridico definito (nessun deferimento ufficiale al Brescia all’epoca del rinvio), e senza coinvolgere l’assemblea di Lega.

  • Violazione del principio di parità e certezza: la Salernitana avrebbe subito uno squilibrio competitivo (giocatori in scadenza, mercato aperto, peggioramento delle condizioni atletiche e mentali).

  • Effetti sproporzionati e irreversibili: il ritardo avrebbe determinato una retrocessione de facto, mentre il club responsabile del caos (il Brescia) oggi è fuori dal campionato.