di Fabio Setta
SALERNO – Otto gol, quattro assist. Per raggiungere una tranquilla salvezza, la Salernitana non può prescindere da Boulaye Dia (nella foto di Gambardella). Tornato in campo contro la Sampdoria, dopo aver saltato per infortunio i match contro Lazio e Monza, gara in cui è rimasto in panchina per gli interi novanta minuti, l’attaccante senegalese scalpita per ritrovare una maglia da titolare già in occasione del match di lunedì sera al Meazza contro il Milan. In questo 2023, Dia ha segnato in sette presenze, due reti, contro Lecce ed Atalanta sinonimo, infortunio a parte, di un rendimento, legato ovviamente a quello della squadra, sicuramente meno impattante rispetto a quello avuto nel corso della prima parte di stagione. Con l’arrivo di Paulo Sousa e l’aria nuova che tira in seno allo spogliatoio immaginare un Dia in panchina o solo quale arma da utilizzare a gara in corso potrebbe essere un deciso azzardo sulla strada verso la salvezza.
Le scelte di Paulo Sousa In queste prime tre gare della sua gestione, l’allenatore ex Fiorentina ha scelto di giocare con un solo attaccante con due giocatori di fantasia alle spalle, in grado di garantire alla squadra non sono inventiva negli ultimi metri ma anche la necessaria copertura in fase di ripiegamento. Se Bonazzoli e Vilhena hanno indubbiamente deluso contro la Lazio, le prestazioni di Candreva e Kastanos contro Monza e Sampdoria sono state decisamente positive. Le scelte hanno pagato anche in termini di punti, quattro in due gare ma confermando tale scelta ci sarebbe posto per un solo attaccante. Per la generosità, le caratteristiche tecniche e fisiche, Paulo Sousa difficilmente deciderà di fare a meno di Piatek. Escludendo l’idiosincrasia attuale con la porta avversaria, l’attaccante polacco si è dimostrato molto utile come unico riferimento avanzato, lavorando sporco e favorendo i gol dei compagni, come avvenuto in occasione del primo e del terzo gol realizzato all’Arechi contro il Monza. Difficile, in tal senso, avendo caratteristiche decisamente differenti, vedere Dia in quella posizione oppure chiamato a dover assolvere i medesimi compiti. Al tecnico granata spetta ora il compito di ritagliare una posizione adatta al senegalese, che rappresenta comunque il valore aggiunto della squadra, in termini di reti.
Le soluzioni Dia potrebbe essere schierato, pertanto, in appoggio a Piatek al fianco di uno tra Candreva e Kastanos ma sarebbe costretto anche ad un lavoro in fase di copertura che potrebbe pregiudicarne poi la lucidità e l’efficacia sotto porta. Nella parte finale del match di Genova, dopo l’ingresso di Bohinen, schierato un centrocampo a tre, Dia ha giocato più vicino a Piatek, ricomponendo il duo titolare della Salernitana di questa stagione. I due attaccanti con Candreva libero di svariare con tre centrocampisti potrebbe essere un’altra soluzione, a meno che il tecnico portoghese non voglia rilanciare, visto anche il recupero di Mazzocchi, il 3-5-2. La difesa a quattro, che pure Nicola ha utilizzato, al momento va esclusa anche in considerazione delle prestazioni importanti del terzetto formato da Gyomber, Daniliuc e Pirola. Le scelte non mancano a Paulo Sousa in questo finale di stagione importante anche in chiave mercato.
Il futuro Dia è arrivato in prestito oneroso dal Villareal con diritto di riscatto fissato a dodici milioni circa. La Salernitana ha tempo fino al 30 giugno ed evidentemente si tratta di un investimento decisamente importante. Molto conterà il parere di Paulo Sousa, che in caso di salvezza, resterà da contratto alla guida del club granata anche nella prossima stagione ma anche dal rendimento dell’attaccante. Sicuramente, considerato anche il buon mondiale disputato, se Dia chiuderà in crescendo, potrebbe avere un valore di circa 20 milioni. L’Everton e il West Ham stanno seguendo il giocatore e quel punto il riscatto dal Villareal sarebbe comunque un affare, portando a bilancio, in caso di cessione nel mercato estivo, una plusvalenza non da poco.