Salernitana: De Simone, Iervolino faccia chiarezza - Le Cronache Salernitana
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Salernitana: De Simone, Iervolino faccia chiarezza

Salernitana: De Simone, Iervolino faccia chiarezza

di Enzo Sica

 

 

L’incertezza regna sovrana, siamo al primo di luglio, tra sette giorni dovrebbe partire il ritiro di Rivisondoli per la Salernitana, con quale squadra soprattutto con quali attori che dovranno affrontare il prossimo campionato di serie B. Insomma un enorme guazzabuglio (roba da non crederci, francamente) con una società assente, trattative naufragate con la Brera Holdings, il fondo statunitense che voleva affiancare il presidente Danilo Iervolino nel suo nuovo percorso in cadetteria. Deadline chiusa, forse, anche prima di nascere in un percorso che già inizialmente sembrava pieno di difficoltà, anche economiche per nuovi acquirenti che non hanno mai dato quelle garanzie necessarie per dire: eccoci, ci siamo, possiamo arrivare in una piazza importante quale è Salerno con un bacino di utenza tifoseria tra i primi in Italia. Dunque ampie garanzie per un futuro da primi attori malgrado la inopinata e sciagurata retrocessione dalla serie A con un solo obiettivo: cercare il pronto riscatto nella prossima stagione.calcistica che prenderà il via tra pochissime settimane. Tutto ciò, bisogna dirlo, anche condito dagli arrivi di un diesse esperto come Gianluca Petrachi ed un allenatore in gamba come Andrea Sottil che potevano (e dovevano) fare la differenza in serie B.

Invece cosa è successo?

Diciamo che le fondamenta, le basi sarebbero venute meno visto che la Brera Holdings ha fatto un passo indietro e la rimettendo tutto in discussione con patron Iervolino che con questi nuovi scenari dovrebbe rimanere da solo nella società. A meno che non ci sia qualcosa di nuovo che, ovviamente, potrebbe anche dare maggiore certezza sia a Petrachi che a Sottil con tante voci di dentro che non sono molto propense a vederli ancora nelle loro rispettive posizioni nell’immediato futuro.

Solo <voci> che anche il senatore Andrea De Simone, presidente del Salernitana club Montecitorio cerca di stemperare:

<Da vecchio tifoso granata che segue da ben 58 anni la Salernitana sono convinto che Petrachi e Sottil, che stanno lavorando già bene da qualche mese, possano rimanere e dare un contributo importante alla causa granata nell’immediato futuro>.

De Simone è alquanto ottimista anche se nel corso della chiacchierata sul futuro della società lancia frecciate a questa società:

<Non si può continuare così, nell’incertezza, a pochi giorni dall’uscita del calendario della nuova stagione. Non c’è chiarezza sulla vicenda societaria, mancano pochi giorni al ritiro pre campionato e non si capisce bene chi saranno i convocati, chi lascia la maglia granata, chi sono i nuovi tesserati. Si legge solo di trattative presunte o vere, tuttavia è lecito avere dubbi sulla possibilità di portare a Salerno calciatori che hanno mercato in presenza di acquirenti più credibili. Sui buoni calciatori di categoria c’è concorrenza ed ha buon gioco chi offre più certezze>

Cosa pensa delle trattative già naufragate con la Brera Holdings?

<Il tormentone estivo è durato molto e deve finire come penso sia finito. La proprietà metta fine a questa situazione di incertezza e di irresolutezza. Le trattative non possono durare in eterno. Per capire se un interlocutore disponibile ad investire sia credibile o meno non ci vuole molto..Ci sono gli strumenti e le professionalità che consentono di acquisire informazioni in tempi rapidi. Non si capisce perchè ci sono stati continui rinvii e non si è messa la parola fine a questa che è sembrata una telenovela. In questo caso bisogna anche sottolineare che chi ha responsabilità indichi una prospettiva>

Lei, dunque, ritiene che si continui con l’attuale proprietà?

<Difficilmente mi occupo di dirigenti e di proprietari di squadre. Non mi esalto e non partecipo alla corsa per adulare i presidenti di turno, tanto meno mi impegno a denigrare o biasimare se le cose non vanno bene. Rispetto chi investe per la mia squadra del cuore. Io credo che i tifosi debbano avere autonomia di giudizio rispetto alle società. Sono stato amico personale di Peppino Soglia ed ho condiviso con lui molte scelte della Salernitana di quegli anni. Però il calco dei presidenti appassionati ed innamorati dei colori non c’è più. Nel calcio del nuovo secolo si fanno i conti con i bilanci e molto spesso i tifosi sono clienti che acquistano abbonamenti e biglietti. Ci sarebbe molto da approfondire sull’etica dell’azienda calcio. Tuttavia i presidenti ed i calciatori sono di passaggio e facciano bene i tifosi a non lasciarsi ingannare dai cuoricini. Allo stadio si va per sostenere i calciatori fino a che indossano la maglia granata. Penso che anche per dirigenti e presidenti valga lo stesso. Bisogna sostenere in autonomia fino a che hanno responsabilità della squadra della nostra città>

Si va avanti con Iervolino secondo lei?

<Non si vada oltre questa settimana. Chi ha responsabilità deve dire una parola chiara e definitiva. Una volta si chiedeva quale programma? A Salerno la programmazione sembra una parola superata, se ci si riferisce alla necessità di allestire una rosa prima del ritiro a luglio e non a gennaio per mettere in condizione l’allenatore di effettuare la preparazione con chi scende in campo o va in panchina sin dalla prima partita. In questi anni abbiamo assistito invece ad organici dimezzati in ritiro ed integrati in corso d’opera con calciatori che come è stato detto dagli stessi responsabili del club granata non sempre si conoscono e non sempre parlano italiano. L’attuale presidente è un giovane imprenditore di successo e certamente saprà assumere una decisione saggia. Salerno è una città civile e sa apprezzare chi la rispetta>

Quali le richieste all’attuale società da parte dei salernitani?

<C’è chi vorrebbe subito la serie A e c’è chi si accontenta di campionati di assestamento in B. Tra la tifoseria ci sono opinioni diverse rispettabili. Una cosa è certa: la Salernitana in qualsiasi categoria e con diverse proprietà ha sempre potuto contare sul sostegno incondizionato di tutti. I campionati non si improvvisano. Come dimostrano altre città serve il concorso di diversi fattori, serve una buona squadra ed un bon allenatore. Oltre al campo c’è un ambiente fatto da chi va sugli spalti, da chi scrive sui giornali o sui social, da chi ha responsabilità istituzionali. Se l’ambiente esterno al rettangolo di gioco non ha gli stessi propositi è difficile consolidare una posizione nelle massime categorie>

Cosa ci aspetta secondo lei. Un domani pieno di nubi?

<Speriamo in un futuro diverso che possano essere diverse da queste voci che insistentemente stanno circolando nelle ultime ore, in questa ultima caldissima domenica di giugno, e che come tifosi granata purtroppo ci fanno stare davvero molto male>

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