di Fabio Setta
SALERNO. Foggia-Salernitana non è una partita come le altre. Sebbene le due compagini non si sfidino da più di sette anni, il match tra rossoneri e granata è di quelli dal sapore antico. Una rivalità storica, tra due squadre inevitabilmente legate da un filo doppio che parte da San Giuseppe Vesuviano. Foggia e Salernitana sono state il primo esempio di multiproprietà. Casillo, patron del Foggia, rilevò il club granata nel 1991 gettando le basi per gli anni d’oro della Salernitana. Fu Casillo a portare la zona a Salerno, prima con Simonelli, poi con Sonzogni e infine con Delio Rossi. Un passaggio continuo di giocatori, prima dell’arrivo di Aliberti, del querelle giudiziaria tra lui e Casillo fino al fallimento. Storie e personaggi che fanno parte della storia e della memoria. Per questo non può essere per i tifosi un match come gli altri. Può esserlo per i calciatori che magari poco o nulla sanno di questa storia. Per loro da Pestrin ai giovani Cappiello e Trozzo, aggregati dalla Berretti, l’obiettivo è scrivere la storia. A cominciare dalla gara di oggi, dimostrando che gli scricchiolii uditi contro il Melfi siano stati solo un episodio. ma oggi in campo ci sarà una Salernitana in piena emergenza. Michele Franco, Alessandro Tuia, Trevor Trevisan, Ivan Castiglia, Denilson Gabionetta ed Ettore Mendicino sono rimasti a Salerno. Bianchi e Pezzella non sono al top. Ma come ha detto Menichini oggi non resta che stringere i denti, in attesa di tempi migliori.
COSI IN CAMPO ORE 17
FOGGIA (4-3-3): Narciso; Loiacono, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Gerbo; Sarno, Iemmello, Cavallaro. All. De Zerbi.
SALERNITANA (4-2-3-1): Gori; Colombo, Bianchi, Lanzaro, Pezzella; Pestrin, Favasuli; Nalini, Volpe, Negro; Calil. All. Menichini
ARBITRO: Edoardo Paolini di Ascoli Piceno.