SAN VALENTINO TORIO. Nessuna opera abusiva scovata a marzo dal corpo di polizia municipale di San Valentino Torio che, nonostante il grande impegno profuso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Strianese, non è riuscita a scovare i ‘furbetti del mattone’. Continua senza sosta intanto l’attività della Procura di Nocera Inferiore sul piccolo comune dell’Agro. Nei mesi scorsi il tribunale aveva inviato a Palazzo Formosa decine di raccomandate chiedendo il via alle demolizioni o alle acquisizioni al patrimonio comunale di una serie di immobili ritenuti “fuorilegge”. Troppo lenta la macchina amministrativa in questo senso, secondo la Procura: bisogna quindi accelerare o si rischia di finire nei guai. Nell’ultimo mese però dagli uffici tecnici erano state emesse solo tre ordinanze di demolizione. Tra quelle spuntava la discussa ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi del locale Jamm Jamm di via Zeccagnuolo. Su quel diktat è arrivato però già il “no” e la sospensiva del Tar che discuterà del merito il prossimo anno. Nemmeno a farlo apposta, una grossa grana per l’amministrazione Strianese che, se dovesse risultare soccombente rispetto a questa vicenda, rischierebbe il crac finanziario per una richiesta di risarcimento danni da 300mila euro che i proprietari si dicono pronti a presentare. Il problema è che nel corso degli anni a partire dal 2008, la famiglia proprietaria dello stabile aveva chiesto ai vigili urbani ed ai tecnici comunali di intervenire sugli abusi che gli affittuari stavano mettendo in campo ma, la risposta era arrivata solo nel 2014 con la chiusura dello Jamm Jamm. Tardiva quindi e rivolta alle persone sbagliate l’ordinanza, secondo i giudici che hanno sospeso. La struttura era perno centrale dell’inchiesta Jamm Jamm in cui sono state arrestate 18 persone la scorsa settimana, tra cui gli affittuari proprio di quel locale. Ma, il nome del locale di via Zeccagnuolo rientrava anche in un’altra indagine seguita dalla Procura Nocerina sull’abusivismo “facile” in città in cui furono 39 gli indagati tra cui l’ex sindaco Felice Luminello e Angelo Lanzetta, comandante dei vigili urbani – responsabile quindi del controllo abusi – poi riconfermato da Michele Strianese.
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