S. Severino. Scabbia all’ospedale Fucito - Le Cronache Ultimora
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S. Severino. Scabbia all’ospedale Fucito

S. Severino. Scabbia all’ospedale Fucito

di Mario Rinaldi

Paura all’ospedale “Fucito” di Mercato S. Severino per un focolaio di scabbia scoppiato una quindicina di giorni fa nel reparto di Medicina. Pare che la persona portatrice di questa patologia provenisse da una rsa e da quanto è stato appreso dalla direzione sanitaria del nosocomio di Curteri, la stessa anziana sarebbe guarita e stata dimessa senza particolari problematiche. L’infezione, però, sarebbe stata trasmessa a circa sei o sette membri del personale sanitario che opera nel reparto di Medicina, i quali sono stati immediatamente allontanati dalla struttura per sottoporsi alle cure del caso. Sulla vicenda è intervenuto il direttore sanitario della struttura, Vincenzo Memoli. “Confermo la presenza di un focolaio di scabbia – ha detto il direttore – tuttavia l’ospedale ha immediatamente predisposto le misure igienico-sanitarie per trattare questa forma di infestazione. Posso confermare che la situazione è sotto controllo e nel giro di una settimana l’emergenza rientrerà”. Secondo quanto affermato dallo stesso direttore, il reparto di Medicina sta continuando a funzionare regolarmente, con la riduzione degli accessi per permettere una rotazione nella disinfestazione delle stanze presenti nel reparto. “In questi giorni – spiega il direttore Memoli – personale specializzato sta provvedendo alla disinfestazione a rotazione di tutte le stanze del reparto di Medicina. Ciò significa che appena una stanza viene disinfettata, la stessa risulta di nuovo idonea ad ospitare i pazienti. Chiaramente tale rotazione nelle operazioni di disinfestazione ha inevitabilmente comportato una riduzione degli accessi. Ma a breve il reparto ritornerà pienamente operativo”. La scabbia, come noto, è una malattia infettiva dovuta a un’infestazione della pelle da parte di un tipo di acaro, il Sarcoptes Scabiei. Il sintomo principale è un prurito intenso che tipicamente peggiora durante la notte. Si prende principalmente per contatto diretto o con chi ne è affetto oppure con i tessuti (vestiti, indumenti, biancheria del letto) infestati dal parassita. Nel caso di specie, che ha interessato l’ospedale “Fucito” si presume che la signora proveniente dalla rsa, infestata dalla scabbia, abbia potuto causare il contagio attraverso il contatto diretto con il personale medico ospedaliero operante nel reparto di propria competenza o che la stessa abbia potuto infestare il letto nel quale è stata ricoverata. Fatto sta, che i medici, di fronte all’incessante prurito dell’anziana, manifestatosi soprattutto tra le dita della mano e ai polsi, hanno subito ipotizzato una diagnosi di scabbia, raccomandando l’allontanamento di altri pazienti per evitare che il contagio potesse diffondersi. Fortunatamente, gli altri pazienti sono stati prontamente isolati. Ad avere la peggio sono stati i sette operatori socio-sanitari che, molto probabilmente, sono venuti a contatto con la signora infestata. Il direttore sanitario Memoli, tuttavia, ha tenuto a precisare che non bisogna creare alcun tipo di allarmismo, in quanto la situazione sembra essere totalmente sotto controllo. L’operatività del “Fucito” e del reparto di Medicina non risulta affatto compromessa, con i ricoveri che vengono regolarmente gestiti dal personale sanitario di turno.