Ruggi, il silenzio della politica. Nessuno s’indigna e nessuno commenta - Le Cronache
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Ruggi, il silenzio della politica. Nessuno s’indigna e nessuno commenta

Ruggi, il silenzio della politica. Nessuno s’indigna e nessuno commenta

di Andrea Pellegrino Vincenzo Viggiani ha firmato ieri la delibera che sospende i dieci dipendenti infedeli colpiti dalla misura interdittiva nell’ambito dell’inchiesta “Just in time” condotta dalla Guardia di Finanza. I dieci, da ieri mattina sono ufficialmente sospesi dall’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona”, il cui dirigente – finito anche al centro delle polemiche per i mancati controlli rispetto al personale dell’ospedale – ha annunciato anche tutte le azioni per «tutelare l’immagine dell’azienda». Nelle prossime ore intanto sarà presentato ricorso al Riesame da parte dei dieci dipendenti che, con molta probabilità, potrebbero essere ascoltati la prossima settimana dagli inquirenti. Oltre ai dieci destinatari della misura interdittiva Santo Pepe, Maria Luisa Paolo , Elena D’Ambrosio, Vincenzo Califano, Carmine De Chiaro, Carmela Di Paolo, Ciro Cuciniello, Enrico Severino, Francesco Fasano ed Antonio Criscuolo, al vaglio della Procura ci sono anche le posizioni delle due indagate “scampate” – Luisa Gargano e Lucia Grillo – al provvedimento firmato dal Gip Sergio De Luca, e degli altri ottocentocinquanta dipendenti beccati a barare sull’orario di lavoro. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono tutti gli episodi raccolti attraverso le telecamere installate e durante i pedinamenti che mostrano le attività private e ludiche del personale del “Ruggi”, al di fuori della struttura di via San Leonardo, durante l’orario di lavoro. Già mercoledì avrebbe avanzato richiesta di colloquio con il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Carmine De Chiaro, sindacalista coinvolto nell’operazione della Guardia di Finanza. Mentre s’attende anche l’avvio dell’inchiesta da parte della Corte dei Conti. Intanto è forte l’indignazione dei cittadini e soprattutto degli utenti del “Ruggi” rispetto a quanto emerso dall’inchiesta giudiziaria. Gli unici commenti che mancano solo quelli dei politici. Fino ad ora nessuno, a parte due eccezioni (ovvero Silvia Giordano del Movimento Cinque Stelle e Vittorio Cicalese dei Giovani socialisti), ha detto nulla.