Pina Ferro
Assenteisti e furbetti del cartellino: il pubblico ministero Rotondi chiede una condanna a sei mesi per il dipendente del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona Giovanni Di Mauro che ha scelto di essere giudicato con il rito dell’abbreviato. La decisione del Gup Indinnimeo arriverà questa mattina. Di Mauro era stato rinviato a giudizio insieme ad altri numerosi colleghi che hanno invece scelto di affrontare il processo con il rito ordinario. In fase dibattimentale gli imputati avranno modo di difendersi dall’accusa di essere assenteisti o furbetti del cartellino. C’era chi tardava qualche minuto – il tempo di trovare posto nel parcheggio – affidando il suo badge ai colleghi. Chi lo faceva per un quarto d’ora, per ritagliarsi lo spazio della colazione al bar e di una sigaretta. E chi scientemente timbrava per poi allontanarsi dal posto di lavoro anche per diverse ore.A firmare la richiesta di rinvio a giudizio è stato il pubblico ministero Francesco Rotondo titolare dell’inchiesta sui furbetti del cartellino nell’ospedale di via San Leonardo. Per tutti, le accuse vanno dalla truffa allo Stato (per avere incassato quote di stipendio per ore in realtà non lavorate) alla violazione della legge Brunetta sul pubblico impiego, per avere aggirato le regole della timbratura marcatempo. Secondo gli inquirenti esisteva un sistema collaudato per il quale una parte del personale si scambiava il badge, con il risultato che alcuni timbravano per altri, i quali risultavano presenti anche quando non erano ancora entrati in ospedale oppure ne erano usciti in anticipo sull’orario di lavoro.