di Erika Noschese
Il pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona vive ore di imbarazzo e di caos dopo la notizia dell’infermiere in malattia bambino poi impegnato su turni del 118. Ad oggi infatti la situazione resta particolarmente complessa perché numerosi sono i disservizi che si registrano e gli illeciti commessi nel silenzio generale di chi, invece, dovrebbe garantire trasparenza assoluta. Problematica da non sottovalutare resta sicuramente il pagamento dei volontari molti dei quali, prove alla mano, li ricevono in nero, senza alcun rispetto della norma. Come se non bastasse, i controlli scarseggiano nonostante le tante richieste di intervento. Al responsabile 118 più volte sarebbe stata evidenziata la gestione dei volontari e le pratiche poco corrette messe in campo ma nonostante ciò nessun intervento è mai stato messo in campo. «La situazione che si vive è particolarmente difficile da spiegare, non ci sono tutele nè per gli infermieri che vogliono lavorare in maniera onesta nè per i soccorritori che vorrebbero solo svolgere la propria mansione senza dover fare i conti con la poca trasparenza», ha dichiarato un volontario del 118 che più volte ha provato a chiedere un cambio di passo rispetto all’attuale gestione. Sul fronte Ruggi d’Aragona, il direttore generale Vincenzo D’Amato starebbe ancora temporeggiando rispetto ai provvedimenti da adottare contro l’infermiere in malattia ma in servizio sul 118. Alla richiesta di chiarimenti non sarebbe giunto alcun intervento da parte dei vertici ospedalieri. «Intanto noi siamo costretti a fare ore di straordinario per coprire il turno lasciato scoperto da un collega e poi ci ritroviamo a scoprire che in realtà il bambino stava benissimo, magari era solo impegnato altrove. Una situazione non più gestibile, molti di noi lavorano oggi sotto pressione, tanti altri stanno valutando l’ipotesi di essere trasferiti altove perchè l’attuale gestione del Ruggi non garantisce il rispetto dei nostri doveri», ha dichiarato un infermiere dopo quanto accaduto.