Presso il reparto di ostetricia e ginecologia ci sarebbe un trattamento illecito e irregolare delle liste di attesa con forzature dei responsabili della struttura che metterebbero in atto comportamenti penalmente rilevanti. È in sintesi quanto ha denunciato la Csa Cisal del dipartimento Fiadel in una segnalazione del 3 gennaio a firma del dirigente sindacale Enzo Casola che ha presentato un esposto al Procuratore Capo di Salerno, ai Nas, al dg del Ruggi d’Aragona Vincenzo D’Amato, alla direttrice sanitaria aziendale Emilia Vozella, al direttore sanitario del presidio Walter Longanella e al capo del personale delle aziende ospedaliere Caterina Palumbo. Stando a quanto denuncia il sindacalista, infatti, si sarebbero verificati fatti “incresciosi ed irregolari in ginecologia e ostetricia”, degni di attenzione da parte dei Nas e della procura di Salerno che dovrebbero analizzare fatti sospetti avvenuti negli ultimi tempi. Nello specifico, il 21 dicembre sarebbe stata comunicata una seduta operatoria andata deserta in chirurgia robotica pur essendoci la disponibilità di anestesista, medici certificati per la chirurgia robotica, il robot Davinci funzionante e costato alla comunità milioni di euro e soprattutto le pazienti in attesa da tempo ad essere sottoposte ad intervento; la motivazione – secondo la denuncia di Casola – perché “l’addetta allaa preparazione delle pazienti non avrebbe preparato la paziente sollecitata da qualcuno e comunque con l’oggettiva responsabilità del nuovo dirigente di secondo livello Giuseppe Laurelli che ha preso servizio solo pochi giorni fa e dal suo delegato il dottor Gennaro Luongo”. Come se non bastasse, il dirigente avrebbe tenuto comportamenti poco consoni con giovani medici, minacciandoli di procedere al trasferimento, anche contro la loro volontà e su tale episodio è stata presentata già una denuncia per comportamento anti aziendale. “L affaire è stato espletato da un dirigente medico nominato dopo 24 ore dalla presa di servizio da parte del Dr Laurelli come suo fiduciario: vi è da segnalare che il Dr Luongo Gennaro è stato condannato per omicidio colposo ed ha in essere una causa di risarcimento danni a lui e alla azienda San Leonardo per la morte di una paziente che si prevede avrà un risarcimento milionario – ha scritto Casola nella sua denuncia – Altro dirigente che ha aiutato in questa manovra il nuovo primario è il dr Limone Andrea con studio ostetrico ginecologico in Sala Consilina, il quale è responsabile di un numero di prestazioni in Alpi esorbitante (centinaia, come ufficialmente comunicato dall’ufficio preposto) che non risultano essere compensate da altrettante prestazioni intraospedaliere e che fanno sorgere il sospetto di una ulteriore evasione fiscale o meglio truffa ai danni dello Stato perché il dirigente medico è in intramoenia e percepisce la indennità di esclusività”. L’organizzazione sindacale chiede dunque di interrogare l’infermiera di turno e il dottor Mario Polichetti sulla mancata seduta operatoria del 21 dicembre con danni all’azienda e ai pazienti: di verificare in Direzione sanitaria e all’ufficio anticorruzione della azienda San Leonardo le mail di denuncia dell’accaduto (richiesta di curriculum per trasferimenti non richiesti e seduta operatoria del 21 dicembre) e quali provvedimenti la Direzione generale abbia adottato per questi comportamenti penalmente rilevanti sia nei confronti del Dr Laurelli Giuseppe che nei confronti del Dr Luongo Gennaro, e del Dr Limone Andrea; di verificare la situazione del Dr Luongo Gennaro al quale oggi è stato affidato l’incarico di sostituto Primario; di interrogare le pazienti sottoposte a prestazioni Alpi, di cui centinaia effettuate solo come ecografie di secondo trimestre a Sala Consilina e se veramente queste siano le sole prestazioni effettuate o ce ne siano altre non fatturate; verificare se durante il mese di dicembre il Dr Laurelli abbia effettuato prestazioni in libera professione.
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