Roccadaspide, stretto rapporto con Dervit - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Il legame tra il comune di Roccadaspide e la società Dervit è innegabile e non è legato soltanto a motivazioni meramente geografiche ma anche rapporti lavorativi e di collaborazione molto intensi. La dirigenza della Dervit è, dal tre ottobre scorso, agli arresti insieme al sospeso sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri.

Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della società, sono in attesa di processo presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari. Accuse di turbata e libertà degli incanti e corruzione, nell’inchiesta, che dovranno essere accertate dai giudici. Tutto è documentato, è tutto scritto nero su bianco negli atti ufficiali. In uno dei tanti documenti, il responsabile dell’area tecnica Tommaso Maria Giuliani chiede, era il 27 dicembre del 2022, alla Dervit “di procedere alla redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica di Lavori di efficientamento energetico impianto pubblica illuminazione lungo la S.S. 166 con corpi illuminanti a tecnologia Led – annualità 2023”.

Un anno dopo, Gabriele luliano, che nel frattempo era stato riconfermato sindaco, con il vice Girolamo Auricchio, continua con lo stesso metodo. Si parte cioè da Giuliani, che chiede il progetto a Dervit, di poi esso viene inviato al protocollo. La giunta comunale si riunisce, tutto ritorna in mano al responsabile Giuliani che si concretizza l’affidamento a Dervit stesso. Il 24 agosto 2022 la protagonista è sempre la Strada Statale 166, questa volta per 78 LED, molti di meno del progetto precedente, ma la richiesta di Dervit è sempre di 70mila euro.

Qui, l’efficienza del comune di Roccadaspide è da primato e potrebbe addirittura assurgere ad essere studiata nelle più grandi università. In soli quattro giorni dalla richiesta di cui sopra, arriva il progetto al protocollo che lo inoltre all’ingegner Giuliani.

Quest’ultimo, vero stacanovista, lo presenta alla giunta, composta in questo caso da sindaco, vicesindaco e dall’assessore Giuseppe Iuliano, che ovviamente approva il progetto di fattibilità tecnica. Insomma, la società coinvolta in una delle inchieste più importanti, che coinvolgono la politica dai tempi di Mani Pulite e che rientra pienamente nel filone del Sistema Cilento, continua a lavorare grazie a questi incarichi da parte del comune guidato dal sindaco Gabriele Iuliano e dal vicesindaco Girolamo Auricchio.

L’efficientamento nel centro dell’interno pare essere un obiettivo molto importante da raggiungere e da mantenere con progetti ad hoc presentati dalla stessa ditta a acquisiti al protocollo. Una stretta collaborazione tra pubblico e privato, tra Ente e società, che cresce negli anni fino a perfezionarsi e a diventare quello che è oggi. Giusto sottolineare, alla luce della propensione alla querela da parte dell’amministrazione, che quanto scritto è ciò che si riscontra negli atti prodotti da Palazzo di Città.

Se ciò è legittimo o meno lo deciderà la magistratura, organismo che già sta molto lavorando su appalti e sub appalti che vedono coinvolta la Dervit di Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria. Il 4 febbraio Alfieri andrà a processo e qualcosa inizierà a muoversi.

1 Commento

    un contratto di concessione che prevede oltre ai lavori anche la progettazione, la richiesta della stessa all’operatore, la successiva approvazione e il successivo affidamento diretto sono cose più che legittime. Quindi non si capisce dove sta la notizia.

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