di Andrea Pellegrino
È bufera sulla nomina di Franco Roberti nell’esecutivo De Luca. L’ex procuratore nazionale antimafia “pagherebbe” la sua attività a Palazzo di Giustizia a Salerno negli stessi anni in cui Vincenzo De Luca era sindaco della città. Ieri, dopo l’annuncio dell’incarico, non sono mancate dure reazioni. Stefano Caldoro: «Per la grande stima alla persona e per il ruolo che ha svolto da magistrato spero non accetti di fare l’assessore in una giunta partitica e mai come ora di parte». Sulla stessa scia Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno: «Ma il dubbio che gli arbitri non siano terzi è legittimo? Ha guidato la Procura di Salerno dal 2009 al 2013. Ottimo magistrato ma è opportuno?». «Poi mi chiedo: si legano a De Luca prima, durante o dopo?».
IL CASO CRESCENT
Al centro della bufera il caso Crescent ed il relativo processo che vede imputato, tra gli altri, lo stesso Governatore della Campania. Processo che dovrebbe concludersi entro il mese di luglio. La scorsa settimana il pm ha chiesto per il presidente della giunta regionale la pena di due anni e dieci mesi per i reati di falso ed abuso. L’edificio di Bofill venne sequestrato pochi mesi dopo l’addio di Roberti alla Procura di Salerno ma intanto un fascicolo era stato già aperto, dopo le denunce. «Mi auguro che Roberti non accetti – tuona Roberto Celano, capogruppo consiliare di Forza Italia – È una questione di opportunità. A pochi giorni dalla richiesta di pena per Vincenzo De Luca, il governatore imputato nomina l’ex procuratore capo di Salerno suo assessore alla sicurezza». In più – prosegue Celano –: «Il figlio dell’attuale procuratore capo di Salerno è candidato con il Pd a sindaco di Campagna con tanto di sostegno attivo di tutta la famiglia De Luca. È giusto far luce su tutto ciò». Fausto Morrone, ex sindacalista ed ex consigliere comunale di Salerno è uno dei primi protagonisti di dettagliate denunce contro il Crescent: «Roberti conosce bene il profilo personale, giudiziario e politico del presidente della Regione. Io avrei evitato di sedere in una giunta guidata da un personaggio politico così compromesso. Non fosse altro per la storia che rappresenta Franco Roberti».