di Pina Ferro
Ingegnere edile con la passione per il tango argentino che insegna ai suoi allievi con una passione unica ed un grande amore. Roberta Melella 31 anni, salernitana è una donna non solo poliedrica ma anche dalle mille riserso e sempre pronta a mettersi in gioco. Le sue priorità? Il lavoro sul quale ha investito anni di studi ed i suoi allievi che segue personalmente nelle lezioni settimanali nella scuola dove insegna con il compagno di vita e di ballo.
Come ti sei approcciata al Tango?
«Il Tango argentino era entrato nella mia casa già nel lontano 2006, grazie a mia sorella che è stata una delle colonne della comunità di tango nei suoi primi anni di diffusione a Salerno. Io però ho aspettato l’amore per iniziare a ballarlo e così nel 2009, con il mio attuale compagno, ho iniziato a prendere lezioni ed amare questo ballo. Il Tango ha conquistato il mio cuore perchè non è semplicemente un ballo, ma un mondo di tradizioni e cultura, codici comportamentali ma soprattutto di musiche straordinarie che noi italiani abbiamo dato vita, grazie agli emigrati di f i n e ‘ 8 0 0 , musicisti poeti scrittori, che andarono a vivere nella zona del Rio della Plata, tra Buenos Aires e Montevideo. È per questo motivo che noi italiani sentiamo dentro quel sentimento,quella passione, l’aspetto romantico e nostalgico delle melodie e dei testi del tango. Quando ballo dimentico i miei problemi, riesco ad esprimere il mio essere, nell’abbraccio del Tango mi sento a casa».
La passione e poi i primi passi….
«Quando iniziai ero molto giovane, all’epoca non c’erano ragazzi che ballavano tango, ma per me non è m a i stato un problema ; oggi è diverso, il Tango è in tutto il mondo pieno di ballerini giovani. Nel frattempo studiavo all’università, Ingegneria edile- architettura, una facoltà scientifica piena di numeri e calcoli, e riversavo la mia parte artistica la sera a lezione di tango! Ho studiato con diversi maestri di fama internazionale, ma è stato da sola come autodidatta insieme al mio partner Donato, che la nostra coppia artistica è cresciuta e anno dopo anno ha aumentato le sue conoscenze, plasmando uno stile molto personale senza stravolgere la tecnica e le basi della tradizione».
Insieme avete anche partecipato a diverse competizioni
« C i siamo fatti le ossa preparando esibizioni in Campania e fuori regione, lavorando alle prove di spettacoli coreografici, portando avanti un programma didattico solido e dinamico, mai scontato all’interno dei corsi della nostra associazione Pura Clase Tango, fondata nel 2014 un po’ per gioco. Quest’anno festeggiamo il 6° anno di attività e ne siamo molto orgogliosi perché dal primo momento abbiamo messo il cuore in questo progetto e vedere crescere i nostri allievi giorno dopo giorno è la nostra più grande soddisfazione. Ancora ho vivido il ricordo degli applausi entusiastici che il pubblico ha riservato ai miei allievi al loro saggio di fine anno, un vero successo per loro e per noi maestri».
Cosa ti rende felice e ti spinge a non molare mai?
«Le cose che mi danno più gioia sono il sorriso dei miei allievi a fine lezione, gli abbracci sinceri di chi apprezza la nostra dedizione, i messaggi di sostegno e di gratitudine che leggo a fine giornata nel letto prima di addormentarmi; sono il mio carburante!»
Un duro lavoro e tanta tenacia e alla fine in città avete uno spazio tutto vostro. Una bella soddisfazione!
«Non è stato facile ritagliarsi uno spazio e farsi conoscere, soprattutto perché si tende a non dare credibilità alle persone molto giovani sebbene posseggano capacità e talento. Non nego che ci sono stati momenti di sconforto ed anche molte condizioni a noi sfavorevoli. Ma sono riuscita a cacciare la grinta e la passione che contraddistingue noi donne e che ho dovuto tirar fuori spesso anche nella mia carriera universitaria, realizzando l’altro mio sogno: essere un ingegnere donna in una realtà tipicamente maschile. Essere un ingegnere non ha impedito la crescita del mio sogno tanguero, anzi! Mi ha dato gli strumenti indispensabili per comprendere a fondo le dinamiche fisiche del movimento, che non sono solo sequenze di passi svolti meccanicamente ed inoltre la tanto “odiata” matematica torna utile nella gestione dei tempi musicali, con le battute forti, le s u e pause, i suoi sospiri . Da pianista posso confermare le numerose ricerche scientifiche che parlano del forte legame tra lo studio di uno strumento musicale e il rendimento scolastico in matematica.Così come ballare fa bene al cuore e al corpo, sotto tanti punti di vista. Ho avuto ed ho tuttora allievi di tutte le età, da diciottenni a ultrasettantenni. Il mio motto è: il tango non ha età, non ha taglia, non ha dimensioni più o meno giuste, il tango è tutti i colori! Per me e il mio partner è fondamentale il legame individuale con le persone e amiamo creare momenti di aggregazione che vanno anche aldilà delle lezioni di tango. Aspiriamo a creare una community amichevole, con voglia di condividere la stessa passione per il tango argentino, in un’atmosfera rilassata e gioiosa.
E chi vuole seguire i vostri corsi a chi deve rivolgersi?
«Come ogni anno a Ottobre ripartono i corsi, vi invito a venirci a trovare alle lezioni di prova che si terranno lunedì 30 settembre e mercoledì 2 ottobre alle 20:30 in via S. Robertelli 54a, Torrione, Salerno e a seguire tutte le nostre attività alla pagina Facebook Pura Clase Tango o visitare il sito www.robertaedonato.it»