Ritorno in Cilento in cerca delle radici - Le Cronache Attualità
Attualità Cuccaro Vetere

Ritorno in Cilento in cerca delle radici

Ritorno in Cilento in cerca delle radici

Sembra la trama di un film, eppure è una storia vera: due giovani, Alberto Carrato e Maria Chiara Faganel, lasciano la frenesia di Milano per abbracciare un sogno ambizioso, quello di restituire vita e valore al Convento Francescano di Cuccaro Vetere. In un territorio che un tempo veniva abbandonato in cerca di opportunità, loro hanno deciso di investire cuore e futuro, trasformandolo in un luogo di ospitalità e promozione per il Cilento.

Alberto, legato alle radici paterne, e Maria Chiara, sua compagna nella vita e nel progetto, incarnano la forza delle idee e la determinazione dei giovani che scelgono di credere nel potenziale della propria terra. Una sfida che seguiremo con entusiasmo, facendo il tifo per loro, certi che le storie belle meritano sempre un lieto fine.

Alberto, da dove nasce l’idea di riportare in vita il Convento Francescano di Cuccaro Vetere e come avete immaginato la sua trasformazione in un luogo di ospitalità esclusiva?

«L’idea nasce innanzitutto da un desiderio di riqualificazione e rivalorizzazione del territorio, oltre che da una spinta personale e affettiva. Il Convento Francescano di Cuccaro Vetere, paese Natale di mio Padre, risale al XIV secolo, è un luogo straordinario dal punto di vista storico e architettonico. Aveva già conosciuto una straordinaria opera di restauro realizzata dal Comune, che ha saputo preservarne la bellezza storica e architettonica. Ora il nostro obiettivo è restituire nuova vita a questo luogo, rendendolo uno spazio più intimo e accogliente, pur nel massimo rispetto della sua storia e delle sue origini. Fondato nel XIV secolo per custodire la reliquia del Legno Santo, il convento è un simbolo spirituale e culturale per il territorio cilentano. La reliquia è ancora oggi conservata nella Cappella dell’Assunta di Cuccaro Vetere, e questa storia è parte integrante del nostro progetto. La trasformazione del convento in un piccolo Experience Hotel ha l’obiettivo di far riscoprire e valorizzare questa memoria, proponendo un’esperienza autentica lontana dal turismo di massa. Abbiamo immaginato un luogo che sappia coniugare eleganza e ruralità. Saranno disponibili otto camere, arredate con attenzione ai dettagli, unendo elementi di design italiano iconico e oggetti di recupero rurale, per creare spazi raffinati ma allo stesso tempo accoglienti. Un Elemento importante sarà l’area piscina e spa con vista sulle vallate del Cilento: una piscina in pietra, una sauna finlandese, e una tinozza riscaldata, pensata per garantire il relax e il benessere dei nostri ospiti anche nei mesi invernali. Il cuore pulsante del convento, però, sarà il programma delle esperienze, che abbiamo immaginato come il vero punto di incontro tra ospiti e territorio. Stiamo selezionando e radunando le esperienze più belle e autentiche già presenti nel Cilento, come escursioni, trekking e laboratori legati alla dieta mediterranea. A queste uniremo nuove esperienze uniche, da svolgere all’interno del convento, come degustazioni enogastronomiche in collaborazione con cantine e produttori locali, oltre che con realtà dal nord Italia, portando con noi quella che è stata anche la nostra vita precedente. Non meno importante, il nostro ristorante – Osteria del Convento – dedicato alla dieta mediterranea, alla cucina cilentana e non solo, con ingredienti provenienti dal nostro orto e dalle aziende agricole del territorio. Sarà un luogo dove riscoprire i sapori autentici del Cilento con un pizzico di estro creativo da parte della nostra Chef, nonché mia madre, Patrizia, per vivere un’esperienza gastronomica di altissima qualità. Inoltre, il convento ospiterà eventi privati, convention e matrimoni grazie ai suoi spazi unici come il chiostro, l’antica chiesa sconsacrata e il giardino mediterraneo. Il nostro desiderio è che il convento diventi un punto di riferimento per chi cerca un’oasi di pace e autenticità, offrendo un’esperienza di lusso consapevole, radicata nella storia e nelle tradizioni del Cilento».

Quali emozioni avete provato tu e la tua compagna nel lasciare Milano per intraprendere un progetto così ambizioso nel cuore del Cilento?

«Lasciare Milano è stato un salto nel vuoto, ma anche un ritorno alla vera essenza della vita. Io e Maria Chiara siamo molto giovani, entrambi di 27 anni, e fino a pochi mesi fa vivevamo una realtà dinamica, frenetica e urbanizzata. Decidere di trasferirci nel Cilento, nel piccolo borgo che ha visto nascere mio padre, è stato un atto d’amore e di coraggio. Da un lato c’era l’emozione di realizzare un sogno comune, quello di creare qualcosa di nostro, in un luogo autentico e lontano dai ritmi stressanti delle grandi città. Dall’altro c’era la consapevolezza di sfidare le difficoltà che una scelta così radicale porta con sé. Maria Chiara, che ha una carriera come sustainability manager, ha deciso di supportare questo progetto anche lavorando in smart working da Cuccaro Vetere, dimostrando che un nuovo equilibrio tra lavoro e vita è possibile. Per me, invece, è stato un ritorno alle origini, alle radici familiari che avevo sempre sentito vive dentro di me. Entrambi siamo animati da una forte motivazione: rendere questo progetto un modello di successo, sia imprenditoriale che di vita».

Ci puoi raccontare come il legame con la tua terra e le radici familiari hanno influenzato questa scelta e il progetto nel suo insieme?

«Il Convento si trova a Cuccaro Vetere, il paese natale di mio padre, Dante, che emigrò in Lombardia con la sua famiglia negli anni Sessanta. Tornare qui è stato come chiudere un cerchio, riportando la mia famiglia e il suo nome a casa. Questo legame profondo con la terra ha ispirato ogni scelta del progetto: dal rispetto per l’architettura storica del Convento, alla valorizzazione del territorio circostante, fino alla promozione delle tradizioni locali. Vogliamo che ogni ospite possa sentire questa connessione: attraverso i sapori del nostro ristorante, che porterà in tavola piatti ispirati alla dieta mediterranea e ai prodotti del nostro orto chilometro zero, o grazie alle esperienze che organizzeremo, come trekking, degustazioni e attività culturali. Questo non è solo un progetto imprenditoriale, ma un tributo alle nostre radici e alla bellezza autentica del Cilento, di cui molto spesso i Cilentani sono i primi a scordarsi, nonostante la natura, la storia e le nostre tradizioni ce lo ricordino ogni giorno».

Raffaella D’Andrea