Monica De Santis
Come per la maggior parte delle scuole di Salerno e provincia anche l’Istituto d’Istruzione Superiore Giovanni XXIII di Salerno lamenta la mancanza di spazi utili per poter consentire il rientro in classe di tutti i suoi 645 alunni. A dirlo è la dirigente scolastica Daniela Novi: “Purtroppo se ci volessimo attenere alle regole dettate dal Miur nelle nostre aule potremmo ospitare solo la metà degli studenti. Se invece ci volessimo attenere alle regole che ci ha dato la Provincia potremmo far rientrare a scuola la maggior parte degli studenti”.
Qual è la differenza tra i due regolamenti?
“Per la Provincia la distanza tra gli studenti sarebbe minore se questi indossassero la mascherina, mentre per il Miur i ragazzi non dovrebbero tenere la mascherina e di conseguenza il distanziamento sarebbe maggiore”.
Lei a quale dei due regolamenti pensa di attenersi?
“Non ho ancora preso una decisione. Anche perché è una situazione che muta ogni giorno. Diciamo che al momento la soluzione più logica sarebbe quella di tenere metà studenti in classe e l’altra metà in collegamento”.
Quindi si continuerebbe ad usare la didattica a distanza?
“E’ l’unica soluzione al momento. Poi vede dopo la chiusura delle scuole e superato il primo momento di smarrimento legato anche alla paura che quest’evento ha prodotto in tutti noi. La novità della didattica a distanza ha comunque aperto un mondo nuovo. Noi abbiamo da subito fatto iscrivere i ragazzi ad una piattaforma digitale ed iniziato le lezioni online. Abbiamo seguito i criteri che ci sono stati dettati dal dipartimento della pubblica istruzione e abbiamo fatto si che questo nuovo metodo di studio non fosse visto dai ragazzi come una trasmissione di compiti ma come un’opportunità. Abbiamo realizzato video conferenze, verifiche di valutazione, ed altre iniziative che hanno dato dei buoni risultati. Questo ci ha fatto capire che è possibile far convivere la didattica in presenza con quella digitale”.
So che su questo argomento avete fatto anche un convegno?
“A fine giugno. Un incontro al quale abbiamo partecipato noi, l’istituto Galilei e il liceo Rescigno di Roccapiemonte. Proprio in questa occasione abbiamo ipotizzato i possibili scenari futuri e messo in evidenza i pregi e i difetti della didattica a distanza”
Un esempio?
“Vede mi sono resa conto, insieme con i docenti del mio istituto che la didattica a distanza si è rivelata molto utile specie per quegli alunni un po’ più timidi. Le sembrerà strano ma stando in collegamento da casa, questi ragazzi sono riusciti a vincere la loro timidezza e le loro paure e a dare molto di più di quello che riuscivano a dare in classe. Il rovescio della medaglia è stato invece notare che alcuni studenti, invece, hanno sofferto dell’assenza del contatto umano. E questa mancanza li ha portati a non riuscire a dare il meglio di loro”.
Tutti i suoi alunni hanno seguito le lezioni a distanza?
“Abbiamo avuto la piena partecipazione dei ragazzi. Abbiamo distribuito, con la protezione civile e la croce rossa, computer e tablet a chi ne era sprovvisto, ad alcuni studenti abbiamo aumentato la connessione. Purtroppo, ma non è dipeso da noi, non siamo solo riusciti a risolvere il problema di mancanza di connessione che hanno avuto gli studenti che abitano in piccoli centri della nostra provincia”.
Tornando a settembre 2020, anche lei lamenta una mancanza di spazi?
“Si, necessito di avere molte più aule di quelle che ho attualmente. L’ho anche fatto presente, la scorsa settimana, durante l’incontro che c’è stato con un responsabile della Provincia. Ma capisce bene che la Provincia non riuscirà mai a trovare spazi in tempo per risolvere un problema che non riguarda solo il nostro istituto”.
Ma se trovasse gli spazi non avrebbe il problema della mancanza di docenti?
“Certo, però è un problema che si potrebbe risolvere con una rimodulazione dell’orario scolastico”
Riducendo l’ora di lezione a 45 minuti?
“No, questo non è possibile. Come istituto Nautico abbiamo degli standard obbligatori che ci impongono che la durata di ogni lezione debba essere di 60 minuti”.
Quindi la soluzione è la turnazione?
“Esattamente. Ogni classe sarà divisa in due gruppi che si alterneranno, metà in presenza e metà in collegamento. Però ripeto non è ancora nulla di definitivo, perché tutto potrebbe cambiare. Ogni giorno riceviamo direttive nuove, quindi la decisione finale non è stata ancora presa”.
Come spenderà i fondi ricevuti dal Ministero?
“Ho deciso di utilizzarli per rimodulare alcuni spazi interni dell’istituto e per lo spazio esterno che è fatiscente. Se riesco a sistemarlo e a posizionare anche della panchine potrei farlo usare per delle lezioni all’aperto. E’ uno spazio molto grande e potrebbe ospitare molti alunni”.
Ha acquistato i banchi monoposto?
“No, quelli ci dovrebbero arrivare dal Ministero. Così ha dichiarato il commissario Arcuri, quindi stiamo aspettando che ci vengano consegnati”.
Nell’incontro della scorsa settimana cosa ha chiesto ai referenti della Provincia?
“Ho chiesto la sistemazione dei bagni di tutto l’istituto. Alcuni bagni sono molto fatiscenti e considerando le regole anti Covid-19 vanno completamente ristrutturati. Spero che la richiesta venga accolta e che i lavori inizino quanto prima”.