Rimpasto. Caramanno presidente, sì dei socialisti. Eva Avossa diventa vice. Celano: Inadeguati - Le Cronache
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Rimpasto. Caramanno presidente, sì dei socialisti. Eva Avossa diventa vice. Celano: Inadeguati

di Erika Noschese
«È evidente che cresce il dissenso in città, è palese e lo vediamo anche dai social, il termometro del sentiment cittadino rispetto ad un’amministrazione oggettivamente deficiente in tutto, nel senso che non offre servizi adeguati, tartassa i salernitani con tasse spropositate avendo aderito anche al Salva Città». Così il capogruppo di Forza Italia a Palazzo di Città Roberto Celano in merito all’amministrazione Napoli ricordando che con l’adesione alla misura del governo nazionale, l’amministrazione comunale ha la possibilità di aumentare, «oltre il massimo possibile alcune imposte così come l’Addizionale Comunale. È chiaro che c’è questo dissenso che è stato recepito o si pensa magari di colmare un gap attraverso un rimpasto ma è evidente che non sono gli assessori tecnici il problema di quest’amministrazione che fa i conti con l’eccessivo indebitamente, che viene da lontano, e che è il frutto delle gestioni scellerate, clientelari, gli sprechi prodotti dalla gestione De Luca in questa città». Per il forzista, infatti, «oggi non esiste un’amministrazione diversa rispetto a quella del passato ma in stretto collegamento e chi vuole interloquire con l’amministrazione deve farlo con la famiglia De Luca e nessuno crede più alla fine della ricreazione per avere la solita novità, un De Luca in città». Infatti, in queste ore si fanno sempre più insistenti le voci di un rimpasto in giunta: Dario Loffredo avrebbe, come più volte richiesto, un posto tra la giunta. Alla presidenza del Consiglio potrebbe esserci Angelo Caramanno che, a differenza di quanto accaduto al suo collega, otterrebbe anche il pieno consenso dei socialisti, pronti a votare per lui. E terminata la parentesi Montecitorio, un ruolo deve essere concesso anche all’eterna vice sindaca Eva Avossa che scalda già i motori per scippare il posto a Paky Memoli, mai ben vista dalla maggioranza Napoli. La sua nomina, infatti, altro non è che frutto di una scelta obbligata per la vicenda delle cooperative sociali che, in qualche modo, vedeva coinvolto anche lo stesso Loffredo. Ancora non è chiara la delega concessa alla Avossa ma qualcosa di importante bolle in pentola e per il momento sembra esclusa l’ipotesi Bilancio, non nelle sue corde. L’ex deputata salernitana, infatti, potrebbe ritornare a vivere la vita di partito solo dopo l’ingresso in giunta e dare il suo contributo al terzo mandato per il presidente De Luca che tanto l’ha sostenuta nella battaglia per realizzare l’oratorio di Giovi tanto che solo ad agosto il “governatore” ha presenziato al taglio del nastro per il campo di calcio. Poco chiara resta la posizione dei tecnici: l’assessore al Bilancio Isabella Adinolfi più volte ha pensato alle dimissioni mentre l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Brigante continua a lavorare a testa massa. Entrambi non sembrano essere affatto preoccupati per le loro poltrone, a dispetto invece del collega Claudio Tringali che ha già incontrato privatamente il sindaco Napoli e il capo staff Luciano blindando la sua posizione. Del resto, è pur sempre il “titolare” del presidente dell’associazione Limen, particolarmente benvoluta dalla famiglia Napoli. Tringali avrebbe fatto sapere di essere stato chiamato dal sindaco a ricoprire l’incarico di assessore ala Sicurezza e solo il primo cittadino con tanto – chiaramente – di valide motivazioni può farlo fuori, non senza conseguenze però. Napoli, intanto, continua a temporeggiare mentre Luciano vorrebbe accelerare i tempi. Entrambi però sembrano voler attendere le prossime provinciali e, soprattutto, l’ok definitivo da parte di Vincenzo De Luca per garantirsi ancora il sostegno e la vicinanza della Regione Campania e della famiglia De Luca.