Riforma 4+2: modello unisce la scuola e le imprese - Le Cronache Attualità
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Riforma 4+2: modello unisce la scuola e le imprese

Riforma 4+2: modello unisce la scuola  e le imprese

Si è tenuto ieri mattina, presso la sede di Confindustria Salerno, un importante convegno dedicato all’analisi e alle prospettive della Riforma 4+2, intitolato “Imprese e Istruzione”. Questo modello educativo innovativo, introdotto in via sperimentale lo scorso anno scolastico negli Istituti tecnici e Professionali, mira a rivoluzionare il sistema scolastico secondario di secondo grado, rendendolo più sinergico con le dinamiche del mercato del lavoro. L’obiettivo primario è consentire agli studenti di conseguire il diploma in soli quattro anni, aprendo poi la possibilità di specializzarsi ulteriormente per due anni, ottenendo un titolo di alta specializzazione tecnica riconosciuto in tutta l’Unione Europea. In questa ottica, il modello 4+2 punta a rafforzare il legame tra gli istituti scolastici e gli ITS Academy, con la finalità di allineare l’offerta formativa alle reali esigenze delle aziende e ridurre significativamente il cosiddetto «mismatch» tra domanda e offerta di occupazione, un problema che oggi incide pesantemente sul tessuto economico. Un elemento cruciale di questa riforma è la forte collaborazione prevista con il mondo delle imprese e delle professioni. L’evento di Confindustria Salerno ha rappresentato, dunque, un’occasione fondamentale per presentare nel dettaglio il nuovo modello, le sue ambizioni e per avviare un confronto costruttivo sulle sfide e le opportunità che questa riforma porta con sé. Vincenzo Iennaco, Vicepresidente di Confindustria Salerno delegato ai rapporti con Scuole e Università, ha sottolineato con entusiasmo: “Sicuramente la riforma 4 + 2, quindi 4 anni di scuola superiore e due di ITS rappresenta un’opportunità perché rende più efficiente la preparazione dei giovani al mondo del lavoro, crea un collegamento forte tra il mondo delle imprese e quello della scuola e soprattutto abbiamo un’offerta formativa più vicina alle esigenze del mercato del lavoro”. Iennaco ha poi evidenziato il ruolo di primo piano della Campania in questo scenario: “In Campania abbiamo il primato, con 93 percorsi 4 + 2 attivati, di cui 23 a Salerno, quindi la filiera tecnico-professionale può fare la differenza per lo sviluppo delle imprese e soprattutto il futuro dei nostri giovani”. Guardando al futuro occupazionale dei diplomati, Iennaco ha aggiunto: “Gli sbocchi sono molteplici, soprattutto in un contesto in cui le aziende hanno problemi nel reperire le competenze necessarie. Infatti, basti pensare che i due terzi delle aziende hanno necessità di competenze specifiche. Questa sicuramente è una strada giusta per una forte collaborazione di filiera tra il mondo delle imprese e quelle della scuola”. Maurizio Chiappa, Direttore Generale per l’istruzione tecnica e professionale presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha fornito un quadro nazionale dell’implementazione della riforma: “È la riforma della filiera tecnologica professionale: è partita in via amministrativa nel 24/25 e, dopo la emanazione della legge numero 121/2024, ha visto un incremento di un numero elevato di scuole”. Chiappa ha poi snocciolato cifre significative: “A livello nazionale siamo arrivati ad avere 400 scuole che hanno aderito alla filiera tecnologica professionale, e più di 600 percorsi, circa 7000 studenti per il prossimo anno scolastico e quasi 10mila per il 25-26”. Infine, ha posto l’accento sulla risposta positiva del territorio campano: “Abbiamo visto che in Campania c’è stato un notevole aumento di percorsi e di scuole che, appunto ha superato le 300 unità. E questo fa ben sperare per l’ultimo anno in cui potremmo far partire i percorsi sperimentali, per andare a individuare qual è il nuovo ordinamento per questa filiera tecnologico-professionale. Ripeto, non è un percorso di 4 anni, ma è un percorso di 6 anni. Dicevo, ben sperare per il prossimo per il prossimo avviso che emaneremo entro la fine di quest’anno solare”.