La gestione dei rifuti fu giustamente affidata alla Provincia nella fase transitoria dell’emergenza rifiuti. Questo è quanto ha stabilito la Corte Costituzionale in merito alla questione di legittimità sollevata dal Comune di Salerno nella persona sindaco Vincenzo De Luca. Ad annunciare la decisione degli ermellini l’assessore provinciale all’ambiente Adriano Bellacosa che in una nota evidenzia: “Merita risalto la recente pronunzia della Corte Costituzionale n. 140 del 16 aprile 2014, con la quale si è affermata la piena legittimità costituzionale delle previsioni normative che ebbero a trasferire le competenze, in materia di rifiuti, alla Provincia di Salerno e alla società provinciale EcoAmbiente Salerno S.p.A”. La Corte Costituzionale ha evidenziato con puntualità la correttezza, nell’operare, dell’onorevole Cirielli che affidò la gestione transitoria dell’emergenza alla società provinciale Eco Ambiente Salerno Spa”. “Con la pronunzia del Giudice delle leggi – spiega – si pone fine alla polemica strumentalmente avviata dal sindaco di Salerno, in mancanza di un valido sostegno giuridico, per affermare, alternativamente, la competenza della Regione Campania e quella dei Comuni, sulla gestione del ciclo e, soprattutto, sulla gestione delle tariffe. La Corte Costituzionale ha chiarito che la cessazione della emergenza, cui doveva seguire una nuova fase di gestione ordinaria, non poteva non essere accompagnata da una fase transitoria, caratterizzata dalle competenze della Provincia di Salerno e, in particolare, del presidente della Provincia. L’eccezionalità della vicenda giustificava la concentrazione dei poteri e delle procedure di affidamento in capo al presidente della Provincia, sulla base di una legge dello Stato assolutamente legittima”. Una sentenza, sottolinea Bellacosa, che evidenzierebbe la totale assenza di fondate e ragionevoli motivazioni in riferimento all’azione intentata dal Comune di Salerno. “Tra le righe della pronunzia della Corte Costituzionale – aggiunge l’assessore Bellacosa – si legge che la rivendicazione politica del Comune di Salerno, e per la verità anche del Comune di Battipaglia, non aveva alcun supporto giuridico e sicuramente non si legava ad un interesse meritevole di protezione costituzionale”. Chiosa finale con stoccato al sindaco De Luca. “Resta da chiedersi – conclude Bellacosa – a chi avrebbe giovato una riforma, per opera del Giudice costituzionale, del sistema del trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti. E resta da chiedersi se sia corretto che una rivendicazione meramente politica, assolutamente svincolata dalle esigenze di tutela e cura pubblicistica della materia ambientale, peraltro in contrasto con chiare disposizioni legislative, meriti l’impegno del tempo e delle risorse delle Istituzioni rappresentate: quanto sarà costato al Comune di Salerno portare avanti questa strumentale rivendicazione politica contro la Provincia? E a chi avrà dato beneficio che la Corte Costituzionale abbia dovuto dedicarsi ad una vicenda di apparente complessità, ma invece ben chiara nella sua compatibilità col sistema costituzionale sul riparto delle competenze statali e regionali? Intanto, un plauso a chi ha sostenuto, anche in giudizio, la posizione della Provincia di Salerno, con l’operato dell’allora Presidente Edmondo Cirielli. Ed una nota di demerito al sindaco di Salerno, che poteva risparmiarsi questa inutile invettiva”.
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