Ricucire la memoria per non dimenticare la tragedia del terremoto - Le Cronache
Attualità

Ricucire la memoria per non dimenticare la tragedia del terremoto

Ricucire la memoria per non dimenticare la tragedia del terremoto

di Erika Noschese
«Solo in loco t’accorgi quanto, a 42 anni di distanza, siamo ancora chiaramente a un mondo che divide fratturandolo il suo tempo in “prima” e “dopo”». Parla così lo scrittore Federico Buffa che presterà la sua voce per “Ricucire Memoria. Storie dal Terremoto – Racconti ritrovati e restituiti alle Comunità” che ha ripreso il suo viaggio. Il Volume 2 dell’iniziativa rientrante nel progetto “Exempla 2021 – Il territorio si fa storie” (progetto promosso dai Comuni di Oliveto Citra quale capofila, Calabritto, Caposele, Laviano, Senerchia e Valva, finanziato dal POC Campania 2014-2022) è stato presentato ieri mattina presso la sede della Provincia di Salerno alla presenza del presidente della Provincia, Franco Alfieri, e del consigliere regionale Andrea Volpe. Dopo il successo del Volume 1, infatti, sarà ancora il giornalista e scrittore Federico Buffa a narrare nuove e diverse storie legate al terremoto del 1980. La prima delle tre tappe del Volume 2 si terrà giovedì 29 dicembre a Caposele (AV), alle ore 19.30 presso il Salone Casa Houston. La seconda tappa si terrà venerdì 30 dicembre, alle ore 17.30, a Valva (SA), all’auditorium Giacinto Scelsi. La terza e ultima tappa si terrà sempre venerdì 30 dicembre, alle ore 20.00, a Calabritto (AV), presso il Centro sociale. I tre nuovi incontri seguono le tappe di Senerchia (AV), Laviano (SA), e Oliveto Citra.
«Le tre serate raccolte nel Volume 1 di Ricucire Memoria hanno lasciato addosso a chi ha avuto l’opportunità di assistervi emozioni forti, addirittura dirompenti – dichiara Mino Pignata, sindaco di Oliveto Citra – Attraverso il racconto di persone che hanno deciso di far conoscere la loro storia legata a quell’avvenimento, ognuno ha potuto ripercorrere quei drammatici momenti del terremoto del 1980 e della successiva ricostruzione, un evento che ha cambiato la vita di chi lo ha vissuto e riscritto la storia dei paesi che ne furono colpiti. Gli occhi lucidi, finanche le lacrime delle persone presenti, sono stati per noi la conferma di aver fatto la scelta giusta nel portare avanti un progetto che, con una nuova modalità, mira a valorizzare una imprescindibile risorsa culturale dei nostri territori: il patrimonio di narrazioni orali. Sapevamo – continua Pignata – che Federico Buffa sarebbe stata la persona più adatta cui affidare la narrazione di storie così intime e intense. E vederlo all’opera, percepirne l’empatia, la commozione che questo straordinario maestro di narrazioni ha provato insieme a noi, ha confermato che ci avevamo visto giusto. A lui un sincero e profondo grazie per aver accettato di condividere non solo la prima parte del percorso, ma di aver scelto con entusiasmo di accompagnarci anche nella seconda parte. Grazie anche ai colleghi sindaci di Calabritto, Caposele, Laviano, Senerchia e Valva per aver sposato questo innovativo progetto». «Invitato da Mino Pignata e gli altri sindaci sono rimasto colpito dalle prime serate, ascoltando le storie con i testimoni in sala, post terremoto, è stato emozionante e ho fatto fatica a trattenere le lacrime – ha dichiarato il consigliere regionale Andrea Volpe – È importante trasmettere queste storie alle nuove generazioni, l’idea è importante, fondamentale e posso dire di essere orgoglioso: la Regione Campania ha ritenuto opportuno premiare quei comuni che avessero progetti di qualità come questo, che fanno bene alle comunità e danno l’occasione di riflettere e ricordare con la speranza che non accada mai più». «Quando accettai l’incarico di provare a ricucire memoria in loco, pensai che sarebbe stato difficile riuscirci e che comunque sarebbero state serate intense – spiega Federico Buffa – Non immaginavo nemmeno vagamente quanto. Solo in loco t’accorgi quanto, a 42 anni di distanza, siamo ancora chiaramente a un mondo che divide fratturandolo il suo tempo in “prima” e “dopo”. Chi non c’era guarda attonito chi c’era, ma poi rientra nel mondo del dopo. Chi c’era porta segni indelebili. È impossibile non sentirsi strattonare dal ricordo». Il Terremoto del 1980, che colpì Campania e Basilicata, ha segnato la vita di decine di Comunità, per le quali la data del 23 novembre 1980 rappresenta uno spartiacque tra un prima e un dopo. La distruzione e la morte che il devastante sisma portò con sé sembrò annientare interi paesi. Che, tuttavia, trovarono la forza di reagire e di rinascere. I giorni del sisma, con le storie dei morti, dei sopravvissuti e dei soccorritori, e poi i mesi della vita trascorsa nelle tende e nelle roulotte, e ancora il lungo e faticoso processo di rinascita: tutto questo rappresenta un prezioso deposito orale di memoria da proteggere e salvaguardare. Da qui l’idea, con RICUCIRE MEMORIA, di fare delle storie personali una vera e propria narrazione da condividere con chi ha vissuto gli stessi momenti e da tramandare a chi non c’era.
L’iniziativa Ricucire Memoria, con la produzione affidata a Noema e la narrazione a una personalità eclettica del mondo giornalistico e culturale italiano come quella di Federico Buffa, è un progetto che si è articolato in due fasi. Nella prima, sono state individuate e raccolte, paese per paese, storie personali legate al terremoto e alla ricostruzione post sisma: storie raccontate in soggettiva e in prima persona. Sulla base dei racconti orali raccolti, è stata costruita la seconda fase del percorso: gli incontri che, attraverso la forza della narrazione di Buffa, hanno restituito e restituiranno alle Comunità locali le storie raccolte.