Riaprite le scuole: ma in piazza scendono poche mamme - Le Cronache
Attualità

Riaprite le scuole: ma in piazza scendono poche mamme

Riaprite le scuole: ma in piazza scendono poche mamme

di Monica De Santis

“Riaprite le scuole” è questo ciò che chiedono le mamme salernitane, ed è questo ciò che ieri mattina hanno voluto ribadire a piazza Amendola nel corso di una nuova protesta, sempre pacifica, ma che ha visto purtroppo la partecipazione di poche persone, rispetto a quella di sabato scorso. Il presidio, di ieri mattina è stato organizzato dal Coordinamento Scuole aperte Salerno, vede in campo docenti, studenti e genitori che chiedono con forza alle Istituzioni locali la riapertura delle scuole, a cominciare dalle primarie e secondarie di primo grado, luoghi sicuri e già messi in sicurezza anti covid dall’inizio dell’anno scolastico, anno peraltro già cominciato in ritardo con tre rinvii rispetto alle altre Regioni italiane. E a parlare per il Coordinamento è Alessandro D’Auria che precisa che è necessario “Individuare i colpevoli di questa situazione che non sono i cittadini. Il vero colpevole è De Luca che va in tv e attacca coloro che protestano. Noi ci chiediamo cosa ha fatto in otto mesi per quanto concerne la sanità, i trasporti… Il 18 settembre ha detto che in Campania il covid non era un problema che era sotto controllo e poi pochi giorni dopo l’elezioni chiude le scuole, mentre nel resto d’Italia sono aperte. Ha privato i nostri bambini e i nostri ragazzi di un diritto sancito dalla costituzione, il diritto all’istruzione”. A sostenere il pensiero di D’Auria anche Teresa Vicidomini della Cobas Salerno: “Sabato scorso, nella precedente manifestazione, abbiamo portato le nostre richieste al Prefetto. Chiedevamo un aumento delle corse dei pullman e dei treni negli orari di punta, la riapertura delle scuole elementari e medie, test rapidi per tutti. Ma purtroppo queste nostre richieste non solo non sono state accolte, ma sembra addirittura che adesso si vogliano adottare misure più drastiche. nessuno capisce che la Dad non è scuola e che tutta questa situazione non fa altro che creare disagi ai ragazzi e alle loro famiglie. I nostri figli hanno bisogno della scuuola che è un presidio di civiltà e legalità”. “Noi siamo qui oggi (ieri per chi legge, n.d.r.), come lo siamo stati sabato scorso – sottolinea Manrico Gesummaria, dirigente del Cristo Re – perchè non comprendiamo l’ordinanza 79 nel momento in cui e’ stato deciso di sospendere le attività didattiche in presenza. Non si comprende perchè venga considerato un rischio la riapertura delle scuole che rispettano, tra l’altro, misure rigorose come mascherine, distanziamento, misurazione della temperatura e quanto necessario per evitare il contagio. C’è stato uno sforzo enorme per fare in modo che le scuole rimanessero aperte. Speriamo che almeno per i bimbi più piccoli si possa tornare presto alla normalita’”. Intanto in piazza banchetti improvvisati con bambini che disegnano e colorano insieme ai propri compagni di classe. ” I nostri figli – dicono alcune mamme – hanno già fatto un sacrificio enorme nei mesi scorsi. Non è giusto privarli della scuola che per loro rappresenta un momento di formazione e crescita. Senza contare che la Dad non è applicabile per i bambini che stanno facendo la prima elementare. Ma come si può pensare di farli studiare a distanza, come si può pensare che possano imparare a leggere e scrivere attraverso uno schermo”.