Resort di lusso ad Ascea, Fratoianni presenta interrogazione parlamentare - Le Cronache
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Resort di lusso ad Ascea, Fratoianni presenta interrogazione parlamentare

Resort di lusso ad Ascea, Fratoianni presenta interrogazione parlamentare

di Erika Noschese

Ad Ascea un complesso religioso diventerà resort di lusso. La polemica va avanti ormai da diverse settimane e, oggi, arriva l’interrogazione di Sinistra Italiana ai ministri dell’Ambiente e della Transizione Ecologica sulla vicenda dell’edificio in costruzione sulla spiaggia di Velia, tra il mare e l’acropoli di Elea. Il segretario Fratoianni, su iniziativa del coordinamento basso Cilento di SI, ha chiesto chiarimenti al Governo sulle procedure che consentiranno la trasformazione del complesso in resort. Di fatti, all’ombra della Torre di Velia nel Cilento, sulla spiaggia tra il mare e l’acropoli di Elea, è in corso il recupero ambientale e paesistico del complesso del Sacro Cuore, costruito negli anni sessanta dalla Diocesi di Vallo della Lucania per ospitare bambini svantaggiati, studenti e gruppi di preghiera; su iniziativa dell’attuale vescovo, Mons. Ciro Miniero, la società Fh Resort srl ha avviato la ristrutturazione del complesso religioso, riconvertendo a finalità turistiche persino la scuola elementare e la chiesa che ne facevano parte. Il nuovo resort di lusso comprenderà, tra l’altro, 149 camere, un parco giochi, un campo di calcetto, un campo da paddle e una piscina mentre i lavori preliminari hanno già determinato l’abbattimento dei pini marittimi antistanti il vecchio edificio e che in parte ne nascondevano la vista. “La nuova costruzione, ben più impattante del complesso preesistente – che peraltro era nato in epoca antecedente ai vincoli e per assolvere a rilevanti finalità sociali – altera prepotentemente l’immagine del promontorio di Velia che, con la sua torre medievale, costituisce elemento identitario dell’intero Cilento e rappresenta un vero oltraggio alla bellezza e all’equilibrio del luogo dove Parmenide e Zenone fondarono la scuola eleatica nota in tutto il mondo greco occidentale – si legge nell’interrogazione presentata da Fratoianni – L’area è interamente sottoposta a vincolo paesaggistico, fa parte del patrimonio Unesco, ricade nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ed è dichiarata dal Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino a rischio elevato di erosione (R3), in cui non sarebbe possibile incrementare il carico antropico; nel 2005, con legge regionale numero 5/2005, la regione Campania – nel rendere obbligatoria la predisposizione di un Piano Urbanistico Attuativo finalizzato alla riqualificazione della vasta area circostante la città antica di Velia – vietò ogni intervento edilizio, con esclusione delle opere pubbliche e di quelle di interesse pubblico che fossero coerenti con le finalità della legge; a 17 anni dall’approvazione della cosiddetta legge “Velia”, il P.U.A., sebbene redatto, non è mai stato approvato”. Il Comune di Ascea trae da tale situazione di stallo il rilevante potere, utilizzato continuamente, di dichiarare a propria discrezione l’interesse pubblico di taluni interventi privati, come quello esposto nella presente interrogazione, vanificando nei fatti la finalità della legge;
la riconversione del complesso religioso in resort turistico, definita impropriamente riqualificazione paesistico-ambientale dell’area, è stata riconosciuta di interesse pubblico dal Consiglio Comunale di Ascea nel 2019: “sempre nel 2019, dopo un primo diniego, anche la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno ha rilasciato il proprio parere favorevole, paradossalmente attestando la compatibilità dell’intervento con le esigenze di tutela del sito – ha scritto ancora il segretario nazionale di SI – Il Parco Nazionale, nonostante fosse tenuto a perseguire l’obiettivo della tutela dei siti e dei beni di interesse storico-culturale, con particolare riferimento a quelli inseriti nella World Heritage List, tra cui Velia, ha espresso il proprio parere favorevole alla discutibile operazione immobiliare”. Da qui la richiesta di conoscere quali urgenti iniziative intendano adottare, nell’ambito delle proprie competenze, per garantire e preservare un territorio di eccellenza, patrimonio paesaggistico, naturalistico ed archeologico per tutto il nostro Paese anche disponendo gli opportuni accertamenti, anche di tipo ispettivo, al fine di verificare se le opere descritte siano state autorizzate nel rispetto della legge e dei relativi vincoli paesaggistici e ambientali e se le stesse non siano suscettibili di danneggiare gravemente il contesto tutelato. “Se non intendano promuovere, nello spirito di collaborazione tra istituzioni, un tavolo con la Regione Campania e gli altri Enti interessati per rimuovere gli impedimenti che a tutt’oggi hanno impedito l’attuazione integrale della Legge Velia”, ha detto infine il segretario di SI.