di Erika Noschese
A poche ore dal consiglio comunale il settore Avvocatura mette nero su bianco la risposta al collegio dei Revisori dei Conti dopo le problematiche emerse circa i residui attivi che non potevano essere inseriti in bilancio. Il Collegio aveva infatti chiesto all’Avvocatura del Comune di Salerno parere in merito alla problematica emersa sulla scorta dei documenti agli atti circa la possibilità di considerarsi sanato i residui attivi iscritti al 31 dicembre 2022. «All’uopo si rappresenta che la richiesta così come formulata attiene palesemente alla materia contabile, non giuridica, sulla quale sussiste ope legis, per Statuto e per Regolamenti vigenti la competenza, per materia, di codesto Collegio – si legge nella relazione firmata dal direttore Anna Attanasio – Peraltro il parere richiesto presupporrebbe l’esame preventivo di tutta una documentazione, inclusi i richiamati verbali di codesto collegio il quale pur conoscendola ha ritenuto “dopo aver effettuato tutti gli approfondimenti del caso…la materia oltremodo complessa e non pacifica dal punto di vista interpretativo” ragion per cui si ritiene manchino i presupposti per rendere il chiesto parere». Il settore Avvocatura ha poi precisato che «in ordine ai soli profili giuridici della fattispecie, si ritiene di rammentare che la procedura espropriativa può concludersi sia con un decreto di esproprio che con un atto di cessione volontaria, entrambi atti aventi natura pubblicistica. La cessione volontaria costituisce un contratto ad oggetto pubblico i cui elementi caratteristici atti a conferire tale natura e idonei a differenziarlo dalla compravendita di diritto comune sono: l’inserimento del negozio nell’ambito di un procedimento di espropriazione per pubblica utiliàtà nel cui contesto la cessione assolve alla peculiare funzione dell’acquisizione del bene da parte dell’espropriante quale strumento alternativo all’ablazione d’autorità mediante decreto di esproprio – si legge ancora nella relazione – La preesistenza non solo di una dichiarazione di pubblica utilità ancora efficace ma anche di subprocedimento di determinazione dell’indennità e delle relative offerte ed accettazione con la sequenza e le modalità previste dalla legge; il prezzo di trasferimento volontario correlato ai parametri di legge stabiliti, inderogabilmente, per la determinazione dell’indennità di espropriazione». Dunque, il settore Opere e Lavori Pubblici ha reso la dichiarazione di piena e libera proprietà dei beni, ribadendo all’autorità espropriante di essere in attesa di una sollecita convocazione per la stipula dell’atto formale di cessione volontaria mentre la Regione Campania ha fornito riscontro chiedendo gli atti e le informazioni necessarie alla bozza dell’atto di cessione. Ora il settore Lavori pubblici attende la convocazione per stipulare, in tempi brevi, l’atto di cessione. «Come presumibile, scaricabarile tra avvocatura e revisori/ragioneria, per questione che appare lapalissiana. In ogni cosa nel detto e non detto dall’Avvocatura è comprensibile che la cessione si chiude col rogito che è presupposto per accertare l’entrata», ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Roberto Celano. Dal settore Avvocatura è dunque giunta la conferma che allo stato, anche la vicenda dell’ospedale non risulta sanata. Nel frattempo è intervenuta una sentenza molto “particolare” del Consiglio di Stato a seguito dell’udienza del 25 che nel respingere la richiesta di sospensiva della società del fallimento Finmatica entra anche vagamente nel merito. «Ciò avrebbe indotto il Comune a non attendere il merito e ad azzardare l’atto di cessione velocizzando la pratica per sanare finalmente l’errore grossolano. Resta una entrata inserita in consuntivo che non poteva essere accertata con risultati di amministrazione gonfiati», ha poi aggiunto il capogruppo azzurro.