Renzi:«Qui abbiamo usato il lanciafiamme» - Le Cronache
Politica Cronaca Attualità

Renzi:«Qui abbiamo usato il lanciafiamme»

Renzi:«Qui abbiamo usato il lanciafiamme»

Andrea Pellegrino

All’alba ancora non sembrava vero agli esclusi. Nomi eccellenti improvvisamente depennati da Matteo Renzi. Il primo, quello di De Vincenti indicato come capolista in Campania, ed in particolare a Salerno, per poi sparire dall’elenco. Pare che l’equivoco (o la polemica) sia nato con il Ministro dopo il suo no ad una candidatura in terra salernitana. Ieri Renzi pare che abbia aperto uno spiraglio: «Troveremo uno spazio». Da De Vincenti, caso chiuso: «Ringrazio Matteo Renzi per le parole usate nei miei confronti durante la conferenza stampa. Parole che mi hanno fatto molto piacere, anche perche’ chiariscono che l’incomprensione e’ ormai alle nostre spalle». Ma ancora c’è l’esclusione di Marco Di Lello, socialista prestato alla corrente di Orlando per una possibile ricandidatura. L’ex sottosegretario Psi Iossa dice: «Incomprensibile il veto su Di Lello. Inviterò i socialisti a non votare il Pd. Il risultato è che a Napoli sono stati premiati tutti quelli che hanno distrutto il Pd». Non ci sarà il giovanissimo portavoce dell’area guidata dal ministro Orlando, Marco Sarracino. «Ci sono stati veti e mortificazioni che potevano essere evitate – incalzano gli orlandiani – Se c’è una cosa che invece è vera è che Renzi non ha fatto come Bersani nel 2013, perché ha fatto molto peggio?». Ma ancora manca Annamaria Carloni, moglie di Bassolino, che annuncia di «non aver saputo nulla e di non essere stata neppure interpellata». «Avrei voluto – scrive la Carloni – che si esprimesse una valutazione sul lavoro dei Deputati PD uscenti da parte del gruppo parlamentare e dei dirigenti del partito.  Purtroppo questo non è avvenuto, e non vi è stata alcuna forma di consultazione, sia interna che pubblica». Ma gli stessi fedelissimi di Matteo Renzi sono ad un passo dallo psicodramma. Amendola scivola in basso nel collegio senatoriale di Salerno. Anche Valentina Paris è quarta a Benevento. Fuori anche lo storico renziano Famiglietti che chiude il listino Caserta – Benevento – Avellino. In zona rossa c’è perfino Assunta Tartaglione, numero due a Portici, dopo Lello Topo, e sempre numero due a Benevento dopo Umberto Del Basso de Caro. L’incubo degli esclusi ha inizio proprio quando la direzione notturna, quasi all’alba, vota – senza la minoranza – l’elenco. Da qui iniziano i tempi supplementari che dureranno fino alle 20, quando Renzi annuncia in conferenza stampa le liste per poi pubblicarle online. La parola fine viene messa. O forse no. Considerato che fino alle 20,00 di domani ci sarà ancora tempo per gli aggiustamenti del caso. LeU, dalla sua, apre le porte agli scontenti ed attende al varco. Lancia l’appello a Paolo Siani, ingaggiato dal Pd su Napoli: «Come fai – dicono esponenti partenopei di Liberi e Uguali – a stare con l’uomo delle fritture di pesce?». Per Matteo Renzi in Campania però: «Non dico che è arrivato il lanciafiamme ma qualche segnale bello e lo abbiamo visto. Avremo candidati professionisti della Giustizia».