di Andrea Pellegrino
Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e, ieri, Roberto Fiore. Sono gli unici leader nazionali che hanno toccato Salerno a sette giorni dall’apertura delle urne. Matteo Renzi stavolta avrebbe passato il giro. Ora più che mai che in Campania, dopo l’inchiesta giudiziaria e giornalistica, il Partito democratico vive un vero e proprio psicodramma. Alcuni vorrebbero che il leader nazionale si dissociasse da Vincenzo De Luca e dalla sua family, altri invece vorrebbero che si limitassero i danni per poi rimandare la resa dei conti a lunedì 5 marzo. Renzi ha annunciato che farà la sua ultima tappa a Pomigliano D’Arco, dopo la visita soft – macchiata dall’imbarazzo dell’inchiesta – di due weekend fa. Toccata e fuga anche per Marco Minniti, che a Salerno ha tenuto un solo appuntamento, rinviando tutti gli altri eventi in programma in terra deluchiana. Eppure Minniti è il capolista alla Camera dei Deputati del listino plurinominale. Dunque, la punta di diamante del Partito democratico nel salernitano. Ma a quanto pare il ministro degli Interni si sarebbe tenuto distante da De Luca e da Alfieri. Non va meglio a destra dove la salernitana Mara Carfagna poco si è interessata della sua città. Praticamente ha toccato diversi comuni della provincia senza mai invadere il regno di Vincenzo De Luca. Non a caso si dice che tra i due ci sia un patto di non belligeranza, al punto che l’ex ministro alle pari opportunità da tempo ha traslocato a Napoli, senza mai interessarsi delle vicende deluchiane. Compreso in questa campagna elettorale. Sostanzialmente l’impegno della Carfagna si è concentrato sulla formazione della lista a sua immagine e somiglianza. Più presente il Movimento 5 Stelle che a Salerno e provincia ha fatto sentire la sua presenza prima con Luigi Di Maio e poi con Alessandro Di Battista, venerdì sera in tour a Scafati. Dure accuse al sistema De Luca e a quello Alfieri non sono mancate nelle ultime settimane. Modesta anche la comunicazione elettorale. L’unico a far da padrone in ogni spazio è Piero De Luca, i cui manifesti sono ovunque in città. Tutti gli altri non pervenuti, quasi.