di Andrea Pellegrino
Nel Pd c’è troppo caos e l’allargamento della coalizione – che sarà deciso questa mattina in direzione regionale – potrebbe aumentare il livello di disorientamento rispetto ai candidati alla carica di Governatore. Un clima di incertezza che parte dal livello nazionale ed arriva fino in Campania, passando per il Governo Renzi ed il patto del Nazareno, che avrebbe fatto preparare al Nuovo centro destta il suo piano B. La direzione di Ncd è prevista ad inizio settimana, ma gli alfaniani per ora non escludono nessuna ipotesi: anche quella di riproporre il modello Calabria, quindi una corsa solitaria, senza Caldoro da un lato ed il Pd dall’altro. E la carta che calano è quella di Nunzia De Girolamo che potrebbe scendere in campo come candidata alla presidenza della Regione Campania, anche con il possibile sostegno dell’Udc. Sui territori la macchina organizzativa sarebbe stata già messa in moto. Questo per non rischiare, in attesa della risposta di Caldoro e delle trattative con il Pd, di restare all’improvviso senza una propria strategia d’emergenza. Nel contempo si continua a lavorare anche all’indomani della candidatura alle primarie di Marco Di Lello che riaprirebbe più concretamente il dialogo con i centristi. Ma in casa Pd i nodi da sciogliere sarebbero ancora numerosi. Questa mattina in direzione si sancirà probabilmente anche lo slittamento delle primarie a metà gennaio, oltre l’allargamento della coalizione. «Ci avviamo verso delle primarie di coalizione, ma questo sarà sancito dalla direzione regionale attraverso una votazione», annuncia la Tartaglione che spiega ancora: «Le primarie slitteranno visto che il 14 dicembre – ha detto – non è più possibile perché è stata convocata l’assemblea nazionale». Quanto all’allargamento delle primarie, Tartaglione ha spiegato che «c’è stata una richiesta la scorsa settimana dei segretari regionali del partito socialista e Idv per partecipare alle primarie. Noi che avevamo avviato un discorso sulle primarie di partito, ora valuteremo di ampliarle in primarie di coalizione». Sul nodo firme, la segretaria regionale ricorda, invece, che «deciderà la direzione ma noi l’ultima volta avevamo approvato un regolamento che prevedeva sia le primarie di partito che quelle di coalizione. Il resto verrà deciso in direzione».
Intanto tra i renziani, ancora non schierati, sarebbe ampio il fronte di chi spera che il candidato possa essere un altro, rispetto a De Luca, Cozzolino e Saggese (gli attuali candidati) anche non necessariamente del Pd: purché unisca. Nessuno svela il nome ufficialmente ma il profilo di Marco Di Lello non dispiacerebbe ad alcuni fedelissimi del premier.