Tra un anno esatto il Crescent sarà pronto. Parola di Elio Rainone che ieri mattina ha accolto la delegazione di architetti pugliesi all’interno del cantiere della mezza luna di Bofill. Gli appartamenti vista mare sono quasi tutti venduti, ed anche il ristorante che sorgerà nell’angolo a sud del Crescent c’è. Tutto sta ora a completare l’edificio privato senza intoppi. Rainone spiega il lungo procedimento amministrativo e penale. Gli anni del sequestro e le attuali pendenze in corso. Allo stato gli oneri di urbanizzazione chiesti dal Tribunale del Riesame per la riapertura del cantiere pare che li abbia risparmiati grazie alla pronuncia della Cassazione, per la quale s’attendono le motivazioni prima che il giudizio ritorni a Salerno. Il Palazzaccio sostanzialmente si è espresso sul procedimento mentre il Riesame ora dovrà tornare nel merito. In ballo ci sono 6 milioni di euro che la Crescent srl avrebbe dovuto dare alla casse del Comune di Salerno quale quota per la realizzazione della piazza pubblica. Ma sui permessi di costruire c’è anche un’altra partita che si gioca al Tar. Martedì il tribunale amministrativo di Salerno si dovrà esprimere sul ricorso presentato dalla società aggiudicataria dei diritti edificatori della mezza luna che ha chiesto l’annullamento dei permessi di costruire del 2015 del Comune di Salerno. Si tratta dei permessi reclamati dalla Crescent srl – annullati dal Comune – che non contemplerebbero il pagamento degli oneri di urbanizzazione. Amministrativamente la Crescent srl vorrebbe dimostrare che i permessi emessi nel 2015 scaturiscono da un nuovo Pua (approvato solo dalla giunta comunale, benché sia stata una variante corposa al piano urbanistico di Santa Teresa) che non prevede più il pagamento della piazza monumentale, bensì una semplice sistemazione viaria necessaria al collegamento esterno con la stazione marittima. Ciò consentirebbe a Rainone di risparmiare una bella cifra, con il rischio però che si riapra la partita in Tribunale, dove gli indirizzi rispetto alla questione sono stati abbastanza chiari circa il pagamento dei soldi. A ricostruire la vicenda anche un esposto di Italia Nostra e del No Crescent inviato ai vertici comunali e al Procuratore Capo di Salerno.
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