di Erika Noschese
“Racket e usura in aumento esponenziale a causa della pandemia”. A lanciare l’allarme il comandante della Guardia di Finanza della provincia di Saleno, Danilo Petrucelli, in occasione del 247esimo della fondazione delle fiamme gialle. Una cerimonia sobria, nel rispetto delle norme anti covid ma anche l’occasione per un bilancio che tiene conto della situazione che vive il Paese a causa dell’emergenza sanitaria. “L’usura c’è sempre stata ma è talmente aumentata in questo periodo per effetto del covid: le imprese hanno registrato un calo di incassi e sono in gravi sofferenze di liquidità – ha dichiarato il comandante Petrucelli – Noi stiamo effettuando un’importante attività di monitoraggio, con le banche dati di cui disponiamo con la possibilità di verificare i passaggi di mano nelle proprietà delle aziende, verificare chi c’è dietro l’acquisto di una società; poi, c’è un lavoro di analisi, incrocio dei dati per verificare la riconducibilità di questi soggetti a persone collegate alla criminalità organizzata. Un lavoro complesso con il massimo sforzo da parte di chi sta indagando perché non è facile ricostruire questi passaggi, attribuendo determinati capitali e legarli a questo proventi illeciti”. Questo perché da un lato ci sono le organizzazioni criminali che hanno ingenti disponibilità finanziarie come proventi dalle attività illecite, con l’esigenza di investire questi proventi; dall’altro ci troviamo un tessuto economico indebolito da tanti mesi di pandemia, con gli imprenditori locali che soffrono un’eccezionale situazione di sofferenza di liquidità. Le Fiamme Gialle hanno così rivisto i propri obiettivi e il suo posizionamento sul territorio proprio per concorrere con le altre istituzioni dello Stato e della Repubblica in generale al contenimento della diffusione del Covid e alla corretta applicazione di tutte le misure che nel tempo sono state adottate dal governo. “Ora, bisogna guardare in prospettiva a ciò che succederà nei prossimi mesi e anche in questo caso bisogna tener conto delle ingenti risorse che sono state stanziate a favore del nostro Paese con il Recovery plan e delle misure studiate dal governo con il piano nazionale di Resilienza e Rilancio”, ha aggiunto il comandante evidenziando che la Guardia di Finanza ha un ruolo fondamentale: vigilare sulla corretta erogazione di questi fondi per garantire che conseguano allo scopo per cui queste risorse sono state stanziate. Il bilancio operativo del 2020 Nel corso del 2020 e dei primi 5 mesi del 2021, sempre a seguito delle limitazioni imposte dalla pandemia, l’azione di servizio della Guardia di Finanza è stata finalizzata soprattutto al contrasto degli illeciti più direttamente correlati alla situazione sanitaria ed al controllo del territorio, d’intesa con le Autorità di Pubblica Sicurezza. Pertanto, l’attenzione è stata concentrata sui fenomeni di illegalità più gravi e insidiosi per il tessuto economico e sociale, in special modo sulle condotte suscettibili di recare pregiudizio alla corretta destinazione e impiego delle risorse pubbliche. Nello stesso tempo, il Corpo non ha mancato di fornire il proprio contributo nei tradizionali comparti operativi di interesse ed al generale contrasto dei traffici illeciti di ogni natura. Lotta all’evasione, all’elusione e alla frode fiscale La lotta all’evasione fiscale nella provincia di Salerno si è sostanziata nell’esecuzione di 258 interventi, tra verifiche e controlli fiscali a professionisti ed imprese, con il recupero a tassazione di una maggiore base imponibile di oltre 123 milioni di euro. 433 sono state le indagini delegate dalla magistratura, che hanno portato a denunciare 263 soggetti (di cui 6 in stato di arresto) per reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false e all’omessa presentazione delle dichiarazioni). Le imposte evase sono state quantificate in circa 69 milioni di euro e sono stati individuati 32 evasori cd. “totali” – imprenditori e professionisti che hanno omesso di “dichiararsi” al Fisco, anche per più annualità di imposta -, i quali hanno evaso complessivamente quasi 4 milioni di Iva. Inoltre, sono stati verbalizzati 92 datori di lavoro, per l’impiego di 236 lavoratori “in nero” o comunque irregolari. In tale contesto, assumono una valenza specifica i controlli eseguiti d’intesa con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, orientati a verificare le precauzioni adottate dagli imprenditori per garantire l’incolumità del proprio personale e, insieme, a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori, specialmente il caporalato nel settore agricolo. Circa 381 sinora gli interventi ai quali hanno preso parte anche i Finanzieri di Salerno, il 30% dei quali concluso con l’accertamento di situazioni di irregolarità. Sempre per i reati in materia di imposte dirette ed Iva, sono stati sequestrati beni per oltre 53 milioni di euro, mentre le proposte ancora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria raggiungono un valore complessivo di 90 milioni. Sono 82 i casi di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’Iva anche facendo ricorso ad indebite compensazioni con crediti inesistenti. Nella prospettiva di una più efficace lotta all’evasione fiscale, sono stati sottoscritti 2 protocolli d’intesa con l’Autorità Giudiziaria e l’Amministrazione Finanziaria, nell’Agro nocerino-sarnese e nel Cilento, rafforzando il coordinamento investigativo e la sinergia tra gli Uffici attraverso la semplificazione dei reciproci flussi di comunicazione. Le mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali hanno avuto un’incidenza di circa il 33% sul totale di quasi 600 controlli eseguiti. Ammontano, invece, a 69 gli interventi nel settore delle accise, sviluppati per contrastare la filiera distributiva dei carburanti illecitamente introdotti nel territorio nazionale, mediante servizi di prevenzione nei porti, controlli lungo le maggiori rotabili e, nei casi più gravi, l’esecuzione di indagini volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche a carattere transnazionale. Complessivamente, sono stati così sequestrati 141.712 chilogrammi di prodotti energetici irregolarmente detenuti. In tale contesto si colloca l’operazione “Febbre dell’oro nero” del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria, che ha visto la disarticolazione di un’associazione criminale operante nel Vallo di Diano, dedita a sistematiche frodi nel commercio dei carburanti. In collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, sono state eseguite 30 misure cautelari personali e disposti sequestri di beni fino ad un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. Parimenti intenso è l’impegno nel contrasto del contrabbando: nel 2020 sono stati eseguiti 38 interventi che hanno portato al sequestro di 157 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 102 controlli, riscontrando 110 violazioni, con la verbalizzazione di 204 soggetti, di cui 28 denunciati all’Autorità Giudiziaria, e sequestrati 99 apparecchi e congegni da intrattenimento, tra i quali i totem, terminali che – in modo del tutto abusivo – consentono la partecipazione ad una vasta platea di giochi online (tra cui i classici black-jack e roulette).