Quelli del Vestuti: Luigi Gargano - Le Cronache Salernitana
Salernitana

Quelli del Vestuti: Luigi Gargano

Quelli del Vestuti: Luigi Gargano

Enzo Sica

 

Pronti alla risalita ma questa serie C che torna dopo ben 10 anni è qualcosa che ha colpito molto la tifoseria salernitana. Tra qualche giorno, infatti, con il via alla prima giornata, la terza serie purtroppo sarà realtà ma quanti ricordi si affollano nella mente dei tifosi di fede granata che hanno seguito la <regina del sud> come veniva etichettata la nostra Salernitana in questo campionato difficile che parte e con un finale certamente non scontato.

Come lo sono stati per anni tanti campionati vissuti in C  visto che la serie B. quando si giocava nell’impianto di Piazza Casalbore, nello stadio Donato Vestuti, è arrivata dopo anni di rincorse, di frustrazioni e anche di dolore.

E il dottor  Luigi Gargano, tifosissimo, anche abbonato della squadra quando giocava al Vestuti ricorda le emozioni che si vivevano allora: <ero ancora ragazzino ma cercavo in tutti i modi di entrare col meccanismo collaudato cioè chiedendo a chi aveva il biglietto di ingresso di mettermi la mano sulla spalla e di farmi entrare. Poi si gioiva per la squadra granata sperando sempre di fare il salto di categoria>

Tanti ricordi si affollano nella sua mente ma uno in particolare, è così?

<Be’ si come faccio a non ricordare il 28 aprile del 1963 quando ero in tribuna ancora ragazzino con quella invasione di campo contro il Potenza che esasperò tanti tifosi visto che il direttore di gara, qualche  minuto prima, non aveva concesso un rigore solare per fallo su Visentin. Il parapiglia scoppiò quasi subito, la gente era esasperata, le camionette della polizia sul terreno di gioco del Vestuti, la sospensione della gara, i lacrimogeni che fecero piangere tutti ed anche quel colpo di pistola forse partito accidentalmente che colpì a morte il povero Plaitano. Ecco qualcosa che non avevo mai visto ma quella grande emozione che ci ha riservato in quel tempo il nostro Vestuti certamente mi ha sciato il segno>

Cosa ha rappresentato per lei e la sua generazione lo stadio Vestuti?

<Qualcosa di eccezionale, di unico. Altri tempi rispetto ad oggi, è vero, ma c’era quell’amore verso la squadra del cuore e soprattutto anche la voglia di vederla crescere sempre. Ed anche giocando in serie C per noi tifosi di quei tempi non era , forse, penalizzante visto che in ogni stagione che iniziava si lottava sempre, anche tra mille difficoltà anche societarie per cercare di raggiungere il massimo obiettivo>

Va anche ricordato che hanno calcato il terreno del  Vestuti, con la maglia granata, calciatori che, poi, hanno giocato in grandi squadre, indossando anche la maglia della nazionale?

<Certamente la nostra piazza, Salerno, era appetibile per far emergere giovani calciatori che erano alle prime armi e militavano anche in squadre di serie A. Diciamo che l’episodio di Walter Zenga, nel dicembre del 1978, mi toccò particolarmente. Sono trascorsi ben 47 anni ma vedere il giovane portiere, che era arrivato in prestito proprio dall’Inter prendere 2 gol nel giro di dieci minuti dall’attaccante Del Prete del Pisa e lasciare la porta in lacrime mi commosse, anzi ci commosse particolarmente. Era amareggiato di fronte a noi tifosi perchè già nella precedente partita a Campobasso aveva incassato quattro gol. Ebbene nonostante i nostri applausi, di tutto lo stadio Vestuti ed anche della consolazione immediata del tecnico di allora, Tom Rosati che cercava di convincerlo a rimanere in campo non ci verso. Episodio toccante ma la squadra, alla fine di quella stagione, si salvò con Franco Viviani in panchina>

Ora purtroppo c’è questo ritorno in terza serie, in questo primo quarto di secolo anche con tanti vecchi tifosi del Vestuti che non se lo aspettavano.

<Stiamo soffrendo da due anni per la doppia retrocessione. La società attuale non riesce ad essere concreta e anche coerente con quanto dice. ed io mi chiedo come possano accadere tante cose, con dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano e con univocità di giudizio che non ci sono. E mi riferisco all’ultima gara di Coppa Italia persa in casa, anche se ai rigori, contro il Sorrento. C’è un presidente che non riesce a farci capire cosa si voglia fare e come si voglia andare avanti. Un amministratore delegato appena nominato che demanda la parte sportiva, giustamente, al direttore Faggiano e al tecnico Raffaele contraddicendosi però nelle risposte davanti a taccuini e microfoni . Insomma se si vogliono cercare soluzioni diverse, nuove, bisogna che parlino solo diesse e tecnico visto che noi tifosi siamo ormai stanchi di quanto sta accadendo.>

Tornando alla parte sportiva vedrete la Salernitana, all’Arechi, solo il prossimo 7 settembre contro l’Atalanta under 23. Per la prima volta da anni, crediamo, il campionato inizierà lunedì sera senza tifosi sugli spalti?

<E’ questo è già penalizzante visto che anche noi abbonati lo saremo. Ed a proposito della campagna abbonamenti che ha visto oltre 3000 tifosi già dare il loro consenso alla squadra granata anche in serie C vorrei fare un appunto. La società ha penalizzato i ragazzi che hanno oltre 14 anni visto che da 15 anni in poi pagano una somma eccessiva. Ma come si fa a non tenerne conto? Il futuro per la squadra granata è rappresentata proprio dai ragazzi, da questi ragazzi ai quali, credo, facendo pagare loro una cifra giusta, non eccessiva come è stato fatto ora, possono essere i tifosi della Salernitana del domani come lo siamo stati noi, ai nostri tempi, nello stadio Vestuti>