Il 30 aprile è ormai una delle date più tristi del teatro salernitano. Quattro anni fa infatti, il 2020, in un anno già funestato dal covid giunse anche l’amara scomparsa dello storico regista e direttore artistico del Teatro Arbostella Gino Esposito stroncato da un male fulminante. Gino però ha lasciato in eredità un teatro, da lui realizzato nel 2004, con il sostegno dei suoi attori e amici e ricavato da una scuola elementare abbandonata nel cuore del quartiere Arbostella che da lì ebbe poi lo slancio per passare da quartiere dormitorio a polo di Movida e luogo di aggregazione e sviluppo. Dopo i due anni di pandemia, i lavori di riqualificazione del teatro, sempre richiesti da Gino, effettuati grazie all’intervento della Regione Campania che aveva visto in quello spazio creato da Esposito un polo culturale di tutto rispetto e di grande intuizione. Infatti quello spazio, quasi vent’anni fa, diviene fucina di giovani leve e di compagnie teatrali sia salernitane che partenopee che avrebbero poi nel tempo spiccato il volo per i loro successi artistici in campo regionale e nazionale. E dalla sua scomparsa, il figlio Arturo Esposito e la moglie Immacolata Caracciuolo, hanno provato a non depauperare il patrimonio lasciato da Gino ripercorrendo il cartellone invernale da lui ideato e le famose arene estive con immutato successo di pubblico e di critica arrivando ad avere il numero di abbonati dell’epoca pre-covid. Una città, quella di Salerno che ha dimostrato di amare Gino già dai suoi primi passi artistici. Padre fondatore del Teatro il Ridotto nel 1976 in via Fabrizio Pinto, Esposito arricchì le sue qualità artistiche grazie ad importanti esponenti del teatro salernitano e napoletano (Alessandro Nisivoccia, Regina Senatore, Franco Angrisani, Tonino Orilia, Ugo Piastrella, Claudio Tortora, Antonio La Monica, Lello Arena, Leopoldo Mastelloni, Tommaso Bianco, Francesco Paolantoni e molti altri). Nel 2004, come detto, lanciò l’esperimento Teatro Arbostella che gli è riuscito a meraviglia. Ma come non ricordare la prestigiosa rassegna Campania Comix, messa in scena in estate sul Forte la Carnale e trasportata poi anche a Sarno, città nativa di Gino. Ma non da meno Comicittà all’ Arena del Mare (con compagnie provenienti da tutta Italia) e altri validi progetti teatrali cittadini che hanno visto l’impegno e la sua competenza come per le associazioni oncologiche dove ha creato la teatroterapia. Ma oltre che nella sua città, Gino ha portato in giro la propria grande passione in tutta Italia; da Bolzano a Caltanissetta, da Rosarno ad Arezzo fino a Messina, ha partecipato con la sua compagnia a varie rassegne di grande respiro nazionale, vincendo premi ovunque da miglior spettacolo a miglior regia, a miglior attore/attrice. E il 30 aprile Gino, denominato anche l’artigiano del teatro, oppure “colui in grado di far recitare anche le pietre” sarà ricordato nel suo teatro da coloro che lo hanno apprezzato e amato in tutti questi anni.
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