Le donne che fanno impresa perseguono primo, tra tutti i valori, il miglioramento continuo, ma hanno a cuore anche il mantenimento dello spirito di squadra, la professionalità e la ricerca di nuove soluzioni. Il fattore principale che guida le scelte delle imprenditrici durante i cambiamenti (leggi periodo post covid) sono il miglioramento del benessere aziendale e delle proprie performance. Ma si cambia anche per mettersi in gioco.
E’ uno spaccato molto significativo quello emerso dall’indagine svolta nell’ambito del Progetto «Donna modello di impresa. Esperienze di business a confronto» promosso da Confindustria Salerno, in collaborazione con Confindustria Catania. Alessandra Puglisi è la Presidente del Comitato femminile plurale di Confindustria Salerno.
Presidente Puglisi, a Salerno le aziende guidate da donne sono forti e godono di ottima salute?
In epoca pandemica le nostre aziende non sono esenti dagli stessi meccanismi che hanno colpito tutte le imprese del mondo: ci sono settori in crisi e settori che registrano performance positive come l’agroalimentare, con tutta la catena ad esso connesso, e il farmaceutico, solo per fare qualche esempio. Piuttosto direi che l’impresa femminile è ottimista per natura e, anche in epoca pandemica, si interroga su come migliorarsi.
Dall’indagine svolta emergono una serie di valori e di principi alle quali si ispirano le donne che fanno impresa.
Sì. Ci è sembrato opportuno, in un momento storico così particolare, fermarci a riflettere sui nostri valori guida per ripartire da lì e trovare le energie per dare risposte concrete. Per rendere il percorso ancora più fecondo, abbiamo ritenuto di confrontarci con le colleghe degli altri territori, nella convinzione che la condivisione e le sinergie siano alla base della crescita professionale e aziendale. Da tempo promuoviamo percorsi di formazione e confronto perché riteniamo che le best practices vadano condivise. Fare impresa vuol dire – a Salerno come ovunque – intraprendere una sfida quotidiana fatta di visione, di progresso, di superamento delle difficoltà e di innovazione.
Salerno è terreno fertile per le donne che fanno impresa?
Il Comitato femminile plurale di Confindustria Salerno annovera 85 iscritte tra titolari d’azienda, dirigenti e manager. E’ un numero significativo se si considera che parliamo di aziende manifatturiere o dei servizi di medie e grandi dimensioni che generano occupazione. Questo dato trasmette la presenza di un tessuto produttivo attento al cambiamento, al confronto con altri territori e altri Paesi, soprattutto per quanto riguarda le nuove opportunità da cogliere.
Si parla molto di gender gap e di diversity e inclusion. Tutto ciò come si traduce a livello aziendale?
E’ innanzitutto importante riconoscere che nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza, che detta le linee guida per la gestione dei fondi del Recovery, sono previste risorse per favorire le assunzioni delle donne o le imprese guidate da donne. E, più in generale, l’obiettivo del gender equality e del gender opportunity rientra in maniera trasversale in tutte le misure. Non solo, dunque, assunzioni per le donne senza lavoro, ma anche precise misure che riguardano il percorso formativo. E’ fondamentale l’aspetto di coesione sociale, incluso il discorso della gestione del “tempo famiglia”. Ciò detto, l’impresa privata ha come suo elemento fondante la meritocrazia, è l’unico parametro che dovrebbe ispirare le scelte aziendali.