di Andrea Pellegrino
“Non un voto in meno, o vado via”. Il sindaco Enzo Napoli, prima di accettare la candidatura alle provinciali (lista Pd), ha riunito ieri mattina la sua maggioranza. O meglio i tre gruppi (Progressisti, Campania Libera e Salerno per i giovani) che dovranno sostenerlo alle elezioni dell’8 gennaio. Conti alla mano dovranno venir fuori 19 voti per Enzo Napoli. Senza se e senza ma. Al massimo – si dice – la soglia da raggiungere (considerato qualche franco tiratore) dovrà essere almeno di 16 preferenze. In caso contrario, avrebbe dichiarato il sindaco Napoli ai consiglieri, prenderà tutte le decisioni politiche del caso. Un patto d’onore quello che ha chiesto Napoli alla sua maggioranza, pur nella consapevolezza che alcuni consiglieri – anche se velatamente – hanno fatto capire che il loro sostegno non ci sarà. L’aria è tesa. Al punto che alcuni consiglieri pare che abbiano chiesto le dimissioni degli assessori Gaetana Falcone e Mariarita Giordano, i cui gruppi politici e consiliari di riferimento sostengono altri candidati alle Provinciali. Come i Verdi che addirittura voteranno Antonio Anastasio di Pontecagnano Faiano. Bocciata la linea di alcuni arrabbiati consiglieri che avevano proposto, invece, un voto unanime (quindi compresi i gruppi dei Verdi, Socialisti e Moderati) intorno al primo cittadino. O tutti o nessuno, in pratica. Ma i gruppi satelliti alla maggioranza starebbero al lavoro per comporre le proprie liste e mettere in campo i propri candidati. Insomma, nulla da fare, avrebbe annunciato Napoli suscitando malumori tra i presenti. Impossibile anche l’accordo interno alla maggioranza, con Napoli che avrebbe dovuto fare un passo indietro a favore di due candidature condivise. Sul tavolo c’era il nome di Felice Santoro. Anche in questo caso le consultazioni non avrebbero portato a nulla. Tra l’altro, pare che la discesa in campo di Napoli sia voluta dallo stesso governatore Vincenzo De Luca che avrebbe indicato al Pd salernitano la strada da percorrere per le elezioni provinciali. Ma l’aria all’interno dei tre gruppi di maggioranza è tesa e preoccupa non poco lo stesso primo cittadino Napoli, chiamato ad una prova di forza in un momento delicato della vita politica e partitica della città di Salerno e della Regione Campania. Ieri pomeriggio il vertice nella sede provinciale del Pd. Oltre Napoli confermata la presenza dei sindaci della provincia di Salerno. Ma anche in questo caso non sarebbero mancate le sorprese. A sfilarsi sono stati, infatti, Gianfranco Valiante (sindaco di Baronissi) e Franco Alfieri (Agropoli). In particolare Valiante, conti alla mano, avrebbe riscontrato l’impossibilità di una elezione sicura. Il comuni della Valle dell’Irno avrebbero già stretto accordi con altri candidati. E’ il caso di Fisciano dove l’amministrazione (Pd) è a sostegno di Antonio Rescigno, primo cittadino di Bracigliano e consigliere provinciale uscente. Inoltre in lista compare anche il sindaco di Pellezzano Giuseppe Pisapia. Via anche Franco Alfieri che avrebbe confermato la sua indisponibilità nonostante la candidatura d’ufficio da parte del Pd. In Costiera Amalfitana ci sarà Paolo Vuilleumier, ex sindaco Ravello, da sempre vicino al presidente della provincia Giuseppe Canfora. Restano confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi. In campo ci saranno Enzo Servalli (sindaco di Cava de’ Tirreni), Michele Strianese (primo cittadino di San Valentino Torio), Giorgio Marchese (Siano), oltre i cinque i consiglieri provinciali uscenti. Da Nocera Inferiore arriva Guido Tafuro (presidente del consiglio comunale) indicato da Manlio Torquato. All’appello mancherebbe una donna ma la casella potrebbe essere riempita nelle prossime ore. Confusione al centro, dove si prospetta la scissione di Ncd ed Udc. A superare l’ostacolo dovrebbe essere la nascita di una nuova formazione “Cittadini per la provincia” che dovrebbe comprendere Scelta Civica e dissidenti centristi, oltre l’uscente Milo. In bilico la posizione del sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica che per ora non conferma il suo impegno ma neppure il suo partito di appartenenza. L’area dell’Udc di Cobellis dovrebbe confluire tutta in Ncd che dovrebbe far sintesi con i Verdi di Michele Ragosta. Il deputato del Pd, ispiratore di Verdi Davvero metterebbe in campo il consigliere comunale (ex Fratelli d’Italia) di Pontecagnano Faiano Antonio Anastasio. C’è da capire la posizione di Massimo Cariello che attraverso l’Udc si avvicinerebbe a Vincenzo De Luca e si garantirebbe la riconferma all’interno del consiglio dell’Asi. Altri nomi in campo nella formazione centrista sono Ametrano e Paolillo. Quasi fatta anche per i socialisti. Da definire c’è la candidatura di Matteo Bottone, assessore al Comune di Amalfi ed ex assessore provinciale della giunta Cirielli. Certe, invece, al momento le candidature di Pasquale Sorrentino, vicesindaco di San Giovanni a Piro; Angelo Rizzo, presidente della comunità montana Calore Salernitano; Enzo Passa consigliere comunale di Cava de’ Tirreni) ed Antonio Zarrella, consigliere comunale di Nocera Inferiore. Nel centrodestra la curiosità è il doppio simbolo che sfoggerà Forza Italia. All’interno della bandiera italiana ci sarà anche il garafalo del Nuovo Psi di Antonio Fasolino. In campo ci saranno (al momento): Buonfiglio, consigliere comunale di Nocera Inferiore che sarà in quota Nuovo Psi; Gregorio Fiscina, Mimmo Di Giorgio, gli uscenti Francesco Marrazzo e Flavio Vitagliano, Ciro Troccoli (Camerota) e Luigi Morello (Teggiano).