Andrea Pellegrino
Non possono essere trasferiti nei ruoli della Regione Campania e tra breve non potranno essere pagati dalla Provincia di Salerno. Si apre un nuovo capitolo a Palazzo Sant’Agostino. Al centro un nuovo papocchio della legge Delrio che colpisce direttamente i dipendenti del settore musei, biblioteche e pinacoteche, della Provincia di Salerno. Circa trenta lavoratori rimasti nel limbo tra la Regione Campania – che ha acquisito diverse competenze provinciali dopo la riforma – e le problematiche dell’ente svuotato di tutto e soprattutto delle risorse economiche. A svantaggio dei dipendenti una sentenza del giudice del lavoro che ha rigettato il ricorso presentato dagli interessati, che si ritrovano anche in soprannumero. «I ricorrenti – si legge – non possono vantare alcun diritto al trasferimento nei ruoli della Giunta della Regione Campania». Questo, secondo i giudici, perché: «La legge prevede che sono mantenute in capo alle Province le attività e i servizi riconducibili alla funzione non fondamentale biblioteche, musei e pinacoteche». Ma non solo. La stessa Regione Campania avrebbe delegato la Provincia in tema di valorizzazione delle attività culturali riguardanti archivi, biblioteche e musei, bloccando di fatto il trasferimento del personale addetto. Fin qui la pronuncia del giudice del lavoro che aprirebbe nuove difficoltà finanziarie per Palazzo Sant’Agostino che aveva già inserito il personale nell’elenco da riallocare presso la Regione Campania. Ed è la stessa avvocatura provinciale che chiede ora chiarimenti in merito a come mantenere i lavoratori.