In edicola con Le Cronache di oggi
SCAFATI. Nel blitz contro i casalesi arrestato il direttore dei lavori per la realizzazione dei marciapiedi di via Santa Maria la Carità: a Scafati aumenta lo sgomento. In manette, tre giorni fa, era finito Carmine Domenico Nocera, l’ideatore del bunker dove si nascondeva ed eseguiva i suoi affari il boss dei casalesi Michele Zagaria. L’architetto del clan, secondo l’antimafia di Caserta. Ma a Scafati quel nome non era nuovo. Nocera era il tecnico adatto ad eseguire la direzione dei lavori di via Santa Maria la Carità, secondo l’architetto Maria Gabriella Camera che di quei lavori era il Rup. Nei giorni scorsi, però, si è aperto il vaso di Pandora ed è spuntato il nome di Nocera, facendo il giro dei media nazionali. In particolare, sono stati quattro gli arresti nel casertano in seguito ad un’operazione dei carabinieri dei reparti speciali (Ros) di Caserta coordinata dal pool antimafia di Napoli in cui è stato coinvolto anche l’architetto Carmine Domenico Nocera, direttore dei lavori in esecuzione a Scafati in via Santa Maria la Carità. Gli arrestati sono tutti nomi di spicco del clan dei casalesi: Gesualda, la sorella dell’ex superlatitante Michele Zagaria; Filippo Capaldo, nipote del boss; Francesco Nobis il costruttore del bunker del capoclan e l’architetto Nocera che aveva progettato il nascondiglio utilizzato dal boss Zagaria durante la sua latitanza.
Nocera, quindi, a Scafati era noto quale direttore dei lavori per la costruzione di nuovi marciapiedi e, con una variante di pochi mesi fa, anche per il rifacimento della pubblica illuminazione che ebbe l’ok della Giunta scafatese. L’importo dell’opera era di circa un milione di euro, la ditta aggiudicatrice è la Gallo Costruzioni di Angri ed i lavori sono in fase di ultimazione ma oggetto spesso di contestazione da parte dei residenti per la lentezza nell’esecuzione e per la qualità dell’opera.
Dopo l’inchiesta della Dda di Salerno -che ha eseguito lo scorso 18 settembre delle perquisizioni e inviato un avviso di garanzia al sindaco di Scafati Pasquale Aliberti , alla segretaria comunale Di Saia , al fratello del sindaco Nello e allo staffista Giovanni Cozzolino per associazione mafiosa, corruzione, scambio di voto politico mafioso- l’arresto dell’architetto Nocera fa ripiombare la tensione dell’accostamento alla camorra alla città di Scafati.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti antimafia l’architetto Nocera è uno di quei colletti bianchi, della zona grigia tra camorra e affari, che avrebbe messo a disposizione il suo studio a persone vicino al clan dei casalesi, le stesse che gli sarebbero tornate utili per avere incarichi di direzione lavori a Caserta e non solo. Inoltre Nocera avrebbe incontrato più volte nel suo studio Zagaria durante la latitanza oltre ad averlo aiutato a ideare una villa bunker a Casapesenna, comune in cui il Nocera era anche stato consigliere comunale. Carmine Domenico Nocera, infatti, era stato indagato all’epoca in cui sedeva nel civico consesso e su di lui pendeva una richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva in relazione non ad una concessione qualsiasi, ma a quella data a Giovanni Nobis, commerciante di Casapesenna, ma, soprattutto, fratello di Salvatore Nobis, ras di primo piano del clan dei casalesi e del gruppo dell’ex primula rossa Michele Zagaria.
Tutto avveniva nello stesso Comune dove Immacolata Di Saia ha prestato servizio come segretaria comunale prima di arrivare a Scafati su chiamata diretta del sindaco scafatese Pasquale Aliberti. Resta ora da capire come un architetto, così chiacchierato da tempo, fosse stato scelto da Caserta per la direzione di lavori a Scafati dalla dirigente Camera, a sua volta nominata dal sindaco Aliberti all’inizio del suo primo mandato. Nocera compare nell’elenco dei professionisti esterni nel 2012 per 7mila e 900 euro (per i lavori in questione), lui ha proposto la variante e la Giunta scafatese l’ha accettata qualche mese fa.
Gennaro Avagnano