di Marta Naddei
Dopo Vincenzo De Luca, dopo Gennaro Miccio, ieri è stata la volta di Domenico De Maio. Anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Salerno ha dovuto fare i conti con la caparbietà dei ragazzi del comitato Giù le mani dal porticciolo. Questa volta nessun blitz a sorpresa da parte dei giovani attivisti che da oltre un anno combattono per salvaguardare la zona del Porticciolo di Pastena dalla cementificazione. Ieri, a palazzo di Città, una delegazione del comitato è stata ricevuta dall’assessore De Maio a cui hanno ribadito il loro secco e fermo no alla realizzazione del progetto del nuovo Marina urbano da parte della Polo Nautico. Prove di dialogo senza abbandonare la propria posizione: ovvero quella di giungere all’abrogazione totale del progetto, nonostante abbia incassato ormai tutti i pareri positivi in via definitiva. Probabilmente, più che di prove di dialogo, quello che i ragazzi del comitato hanno presentato al Comune è un vero e proprio banco di prova. E che il no resti tale è testimoniato dal fatto che, nel corso dell’incontro, un bel due di picche è arrivato quando De Maio ha proposto ai ragazzi di provare a presentare una variante al progetto. No. Il nuovo porto di Pastena non deve essere realizzato perché così come concepito, in toto, «non soddisfa le esigenze né dei residenti, né dell’intera cittadinanza» – spiegano i giovani di Giù le mani. «Le posizioni – continuano – sono rimaste opposte. Siamo fermamente contrari, così come le 3.000 persone che ci supportano, a questo progetto. La nostra proposta è quella di rifare tutto da capo, per questo abbiamo detto no alla variante che De Maio ci ha proposto: il progetto non dovrà essere quello di Ilardi. Bisogna sedersi ad un tavolo e tracciare linee guida, ascoltando le esigenze della cittadinanza. L’assessore è stato disponibile, ma sappiamo benissimo che non significa nulla. Allo stesso tempo non vogliamo lasciare nulla di intentato e provare tutte le strade percorribili, anche se difficili. La nostra lotta, le nostre iniziative a difesa del borgo marinaro proseguiranno incessantemente». Insomma, se il Comune non vorrà muovere un passo, glielo dovrà dire a viso aperto.
Ma cosa pensano i ragazzi di Giù le mani dal Porticciolo e i componenti del comitato dei residenti quando parlano di riqualificazione? «La zona va migliorata – spiegano – e per questo siamo al lavoro con un team di architetti, ma il principio per noi resta quello per il quale il Porticciolo deve essere una valvola di sfogo per i cittadini, mentre con il progetto del nuovo porto si chiude completamente all’intero quartiere. Vogliamo rimettere in sesto la zona lasciandola fruibile ai suoi abitanti ed a tutti gli altri».
A settembre, probabilmente, i ragazzi riusciranno ad avere un colloquio ad hoc sulla questione con il sindaco De Luca, pur consapevoli che riuscire ad ottenere qualcosa che li soddisfi è impresa se non impossibile, quasi.
L’unica cosa certa, oltre alla loro contrarietà al nuovo porto, è che le loro iniziative andranno avanti. Per domani, in occasione delle celebrazioni per la Madonna che viene dal Mare, il comitato Giù le mani dal porticciolo supporterà la famiglie della zona nell’organizzazione, dando comunque il proprio tocco: saranno presenti anche con il loro banchetto per raccogliere firme per salvare il borgo marinaro.