Nuovi guai per Giuseppe Pellegrino, accusato di traffico di anabolizzanti e finito alla sbarra con altre cinque persone. Ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Salerno hanno eseguito un provvedimento di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del “sequestro e confisca di beni immobili”, emesso dalla Corte di Appello di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti del salernitano, classe ’64 ed originario di Pontecagnano Faiano ma da tempo residente nella Repubblica Slovacca. Nel corso delle operazioni è stata sottoposta a sequestro, per la successiva confisca e affidamento in custodia all’Amministratore giudiziario individuato dal Tribunale di Salerno, la rivendita di integratori alimentari “Time Body”, ubicata a Pontecagnano Faiano (SA), del valore stimato in circa 200.000 euro. Quest’ultima, nei fatti era gestita dal figlio di Pellegrino Il provvedimento è scaturito dal prosieguo delle investigazioni che in data 10 ottobre 2014 avevano portato all’emissione nei confronti di Pellegrino Giuseppe di una misura di prevenzione personale e patrimoniale; le indagini condotte dal citato Nucleo Investigativo, hanno consentito di individuare ulteriori beni immobili acquistati dal cinquantunenne mediante l’investimento di ingenti profitti provenienti dal traffico internazionale di sostanze anabolizzanti e dopanti. A seguito di quanto emerso nel corso delle indagini, infatti, il 10 ottobre dello scorso anno i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno avevano eseguito nei confronti di Giuseppe Pellegrino la misura di prevenzione personale della “sorveglianza speciale di con obbligo di soggiorno nel comune di residenza”, per la durata di 2 anni; patrimoniale del “sequestro e confisca di beni immobili e rapporti bancari”, emessa dal Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione, poiché ritenuto – a seguito di diverse attività investigative condotte dalla varie Procure della Penisola – soggetto operante nell’ambiente del traffico internazionale di sostanze anabolizzanti e dopanti, che aveva stabilito in una palestra di proprietà (la “Body Temple” di Pontecagnano Faiano) la base logistica per i propri traffici.Respinto il ricorso presentato dal sostituto procuratore Centore per il sequestro della palestra Mythos ubicata a Torrione (a rappresentare l’amministratore unico l’avvocato Bianca De Concilio). Il processo per Pellegrino è incardinato davanti ai giudici della terza sezione penale.
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